Aumentano le remunerazioni del clero nel 2025. Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, nel corso della recente sessione autunnale, ha innalzato a 13,38 euro, per il prossimo anno, il valore del “punto” che rappresenta l’indice utilizzato per calcolare il sostentamento mensile dei sacerdoti.
Il provvedimento dei vescovi aumenta del 2% il valore del punto in corso di 13,12 euro. Tiene conto del tasso dell’inflazione e delle difficoltà in corso, tuttavia con una incidenza parziale rispetto all’aumento del costo della vita che si va registrando in questi anni. In effetti, le rivalutazioni delle remunerazioni dei sacerdoti vengono assunte in base alla situazione complessiva del sistema del sostentamento, con una particolare attenzione alle risorse disponibili e in equilibrio con i numerosi interventi caritativi della Chiesa italiana. Beneficeranno del nuovo aumento le remunerazioni dei sacerdoti inseriti nel sistema di sostentamento del clero al servizio delle diocesi italiane nel corso del 2025. Nel cedolino mensile di un sacerdote di recente ordinazione la remunerazione si attesterà a 1.070 euro lordi, da assoggettare poi alle ritenute fiscali. Sono riconosciute inoltre le stesse detrazioni fiscali in vigore per il lavoro dipendente. In particolare, hanno diritto all’aumento anche i sacerdoti italiani che non sono residenti in Italia e che operano all’estero per conto di diocesi italiane (fidei donum). Allo stesso modo, il modesto aumento spetta anche ai sacerdoti stranieri presenti in Italia ma che svolgono, alla pari di un ministro italiano, un servizio pastorale a tempo pieno a favore di una diocesi italiana.
L’Istituto Centrale per il Sostentamento provvederà ad applicare direttamente il nuovo adeguamento in occasione della elaborazione delle integrazioni dovute per il mese di gennaio del prossimo anno. Accanto alle remunerazioni, come stabilito dalla legge 222/1985, l’Istituto Centrale provvede al versamento, in forma collettiva, del contributo previdenziale al Fondo Clero dell’Inps a favore dei sacerdoti che vi sono tenuti.
L’obbligo contributivo decorre dalla data di ordinazione per i sacerdoti italiani e per gli stranieri regolarmente incardinati in una diocesi italiana. Il contributo Inps è dovuto invece dalla data di inizio del servizio pastorale per i sacerdoti provenienti da una diocesi estera.
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