Con il suo caratteristico atteggiamento provocatorio, il grande Arturo Toscanini sosteneva che Licinio Refice (1885-1954) sarebbe potuto diventare il massimo operista italiano, se non fosse stato un sacerdote... Quello che per molti rimane ancora oggi un emerito sconosciuto, è stato in realtà uno dei protagonisti della musica italiana della prima metà del Novecento, docente presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra e, dal 1911 al 1947, direttore della celebre Cappella Liberiana in Santa Maria Maggiore (erede quindi del sommo Palestrina). Risale al 1924 la sua prima opera lirica di ispirazione sacra, Cecilia, in cui il compositore ha portato in scena la vicenda della sposa vergine, santa protettrice dei musicisti; andata in scena nel 1934 al Teatro Reale dell’Opera di Roma, riscosse da subito un importante successo e fece letteralmente il giro del mondo, al punto che Refice morì nel 1954 a Rio de Janeiro durante le prove in un lungo tour sudamericano (e sul palcoscenico nel ruolo principale c’era Renata Tebaldi). Oggi è il direttore Giuseppe Grazioli a riproporla, a capo dell’Orchestra e del Coro del Teatro Lirico di Cagliari, in una registrazione dal vivo che si segnala per una generale fedeltà a una partitura elegante e incisiva, particolarmente curata nella parte strumentale, con importanti interventi corali e un’impronta stilistica fortemente ancorata al melodramma di casa nostra. È lo stesso Grazioli a sottolineare che «come molta musica italiana di quel periodo – inevitabile pensare a Respighi – Cecilia contiene spunti gregorianeggianti che senza troppa difficoltà coabitano con una scrittura vocale di matrice genericamente verista». Particolarmente suggestive si rivelano la scena iniziale, con l’“Annuncio” dell’Angelo che funge da prologo e introduce la vicenda, l’arrivo nelle catacombe di Paolo di Tarso (con il miracolo della vista ridonata a un’anziana donna cieca) e la morte di Cecilia, pagina di grandissima intensità emotiva che nobilita l’arte musicale di Refice. © riproduzione riservata REFICE Cecilia Giuseppe Grazioli Dynamic /Ducale (2 cd, 32 euro)