Le suore, nella realtà, sono sempre meno. In tv non è così: proliferano. Appena conclusa su Rai 1 la sesta stagione di Che Dio ci aiuti, è partita su Rai 2 la diciannovesima di Un ciclone in convento, mentre sulla piattaforma on line Discovery+, in attesa di approdare in chiaro, sono disponibili i primi tre episodi di Ti spedisco in convento. Suore vere e finte un po' dappertutto. Figure di religiose che piacciano per la capacità di essere vicine alla gente, di farsi prossimo, di saper sostenere e consolare, ma soprattutto perché danno un'immagine oltre lo stereotipo della suora. Appaiono come un po' tutti, credenti e non, vorremmo che fossero. Questa volta ci occupiamo di quelle finte che arrivano dalla Germania e che hanno ispirato le consorelle nostrane di Che Dio ci aiuti. L'omologa tedesca di suor Angela è suor Hanna, in perenne lotta con il sindaco della ipotetica cittadina della Baviera dove ha sede il convento che il primo cittadino vorrebbe trasformare in un centro congressi. La serie, con il titolo originale Um Himmels Willen (“Per amor del cielo”) viene trasmessa sulla tv pubblica tedesca dal 2002. In Italia i diritti sono stati acquisiti dalla Rai che l'ha mandata in onda su Rai 1 (la prima stagione è rintracciabile su RaiPlay), poi su Rai Premium e infine, dal 2015, su Rai 2 con orari francamente poco appetibili come le 8 del mattino e adesso la domenica intorno a mezzogiorno con una classica puntata di 45 minuti in cui l'intreccio è abbastanza semplice, limitato da una parte all'aiuto di qualcuno e dall'altra alla difesa del convento. Nell'episodio di domenica, “Nozze folli”, si trattava ad esempio di aiutare una giovane sposa a comprendere che il vero senso del matrimonio non è nello sfarzo della cerimonia, ma soprattutto a riconciliarsi con il padre e con la sorella adottata. Oltre lo scontato lieto fine, i piccoli screzi e i ricatti tra suor Hanna e il sindaco. La qualità tecnica della progenitrice tedesca è inferiore a quella di Che Dio ci aiuti, ma la narrazione è ugualmente piacevole e garbata.
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