Il grande Istituto della previdenza sociale è stato pescato con le mani nella marmellata.
Da alcuni mesi l'ente sta inviando avvisi di accertamento e richieste di contributi a carico di liberi professionisti di età superiore a 65 anni, la gran parte già pensionati presso la rispettiva cassa di previdenza. Un'operazione a pioggia che si sta rivelando però un boomerang per l'ente.
Il patto antievasione tra l'Inps e l'Agenzia delle entrate, stipulato nel 2008 e denominato «operazione Poseidone», ha consentito di individuare alcune fasce di lavoratori autonomi regolarmente presenti nelle denunce al fisco, ma non negli archivi della previdenza nel corso degli anni 2004-2008.
Nella rete sono caduti tuttavia molti professionisti non soggetti ad alcun vincolo con l'Inps perché obbligati esclusivamente, come da Regolamento, alla rispettiva previdenza di categoria. Compatta ed immediata la reazione delle varie Casse professionali (periti industriali, giornalisti, medici ecc.) contro l'indebita invasione di campo.
La posizione previdenziale dei professionisti over 65 è, d'altra parte, una materia che va oltre le iniziative di legalità messe in campo dall'Inps e dalle Entrate. La stessa modulistica fiscale si è rivelata un fattore non appropriato per individuare i professionisti presunti evasori.
Si prospetta quindi l'opportunità di una soluzione ad ampio raggio, che regolamenti gli obblighi contributivi per tutti i professionisti che proseguono l'attività oltre i 65 anni. In pratica, un indirizzo generale nel rispetto dell'autonomia di ciascuna Cassa, vincolante per l'Inps, con il placet del Ministero del Welfare. L'Inps ha pertanto sospeso l'intera operazione di recupero dei contributi in corso, dopo aver già stipulato sospensive separate con alcune Casse.
Il riconoscimento di una competenza esclusiva delle varie Casse sui contributi dei propri iscritti anche pensionati, obbligherà l'Inps a trasferire agli enti professionali (o a rimborsare agli interessati) le somme già versate da circa 13 mila interessati che hanno impropriamente aderito all'invito di iscriversi alla Gestione separata Inps.
Medici. Nel corso di un recente incontro informativo con l'Istituto di previdenza, l'Enpam, l'ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri, ha chiarito la posizione dei propri pensionati destinatari degli accertamenti contributivi. Le convincenti argomentazioni dei professionisti hanno indotto l'Istituto ad annullare l'iscrizione alla Gestione Inps di quei medici che già versano contributi all'Enpam. Nessun accertamento, in particolare, per i medici che, sebbene in pensione, hanno già scelto di proseguire l'iscrizione alla Cassa a condizioni molto favorevoli (delibera n. 46/2009) anche per anni addietro. L'Enpam ha infatti istituito una sua Gestione separata che richiede un semplice contributo del 2% del reddito professionale. Una soluzione interna che dribbla ogni altro appetito contributivo.
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