Siamo proprio buffi, sempre che buffi sia l’aggettivo giusto. Insomma, ci consideriamo disincantati, razionali, il più delle volte orgogliosamente atei e poi quotidianamente ci perdiamo nell’attesa dell’incoronazione di un re per una cerimonia che appartiene al passato e a una monarchia che non dovrebbe nemmeno più esistere o per una presunta veggente la cui vicenda sta occupando i talk show televisivi dalla mattina alla sera. In tutta la nostra prosopopea materialista ci scopriamo bisognosi di favole e di eventi soprannaturali assecondando una televisione che a man bassa ci propone programmi di cosiddetta informazione o comunque ibridi tra informazione e intrattenimento totalmente omologati. Nei giorni scorsi, avvicinandosi il 3 del mese, data delle presunte apparizioni della Madonna a Trevignano Romano, dovunque spippolavi non si parlava d’altro: a Storie italiane, a La vita in diretta, a Ore 14, a Pomeriggio Cinque… Anche Le Iene, martedì sera su Italia 1, sono intervenute sull’argomento con una lunga intervista a Maria Giuseppina Scarpulla, meglio conosciuta come Gisella Cardia, la donna al centro delle cronache e delle polemiche per la storia delle lacrime di sangue che sarebbero apparse sul volto di una statuetta della Madonna da lei acquistata a Medjugorje e per le apparizioni alle quali assisterebbe una volta al mese su una collina di Trevignano ricevendo anche dei messaggi per i fedeli. Nell’intervista (di cui si annuncia addirittura un continua) la Cardia rivendica di essere «nella verità» e che mai avrebbe immaginato «che la gente fosse così cattiva, vile, vigliacca, rancorosa e odiosa» nei suoi confronti. Senza entrare nel merito della vicenda, tornando a parlare di aggettivi, quelli con la quale la presunta veggente disegna il prossimo appaiono un po’ forti per chi dice di pensare solo a pregare per gli altri.
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