mercoledì 14 settembre 2005
La luna invernale era catturata nel groviglio dei rami" Dormivano gli alberi contro il cielo notturno. «Però non come voglio io, ma come vuoi tu, o Padre». Il peso   rimane solo mio. Gli amici non udirono il mio appello. Tutto era silenzio. Poi le fiaccole e il bacio. Poi l"alba grigia nel palazzo del sommo sacerdote. Quale aiuto dal loro amore? L"unica mia domanda è, invece, se li amo.Morì nel 1961 in un incidente aereo in Congo mentre, nella sua qualità di Segretario generale dell"Onu, cercava di mettere pace in quella regione straziata: Dag Hammarskjöld, oltre che un politico svedese, era anche un credente dalla forte temperie mistica, come si evidenziò quando fu pubblicato il suo Diario. A quel testo " alla data 26 novembre 1960 " abbiamo voluto attingere anche noi per l"odierna festa dell"Esaltazione della Croce. La scena notturna è quella del Getsemani con un Cristo solo e tormentato nel corpo e nello spirito, pronto ad essere tradito da un amico e ad essere rigettato dal suo popolo.Nella sua solitudine egli non trova amore ma vuole dare amore. È l"attuazione di quell"appello, che egli aveva lanciato durante la sua esistenza terrena, a pregare per i nemici, a perdonarli anche quando ti crocifiggono, ad abbandonare l"anima nelle mani di quel Padre che pure sembra silenzioso e assente. Davanti alla croce di Cristo scopriamo una parabola dell"essere cristiani, un itinerario di vita arduo e poco seguito. Eppure Hammarskjöld testimonia che è possibile incamminarsi su quella via erta, pur non staccandosi dalla quotidianità, nella fedeltà al proprio impegno nel mondo e nella storia. In quello stesso Diario egli aveva annotato in modo lapidario questo proposito: «Al passato: grazie! Al futuro: sì!».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: