Il 31 maggio scorso la Chiesa ha celebrato la Visitazione, ovvero la visita di Maria alla cugina Elisabetta narrata al capitolo 1 del Vangelo di Luca. In Rete, in proposito, spicca l’intervista che don Michele Falabretti, responsabile del Servizio di pastorale giovanile della CEI, ha dato ad Alberto Chiara per il settimanale “Maria con te” (ripreso dal sito di “Famiglia Cristiana” bit.ly/42hPqaP), dal momento che il tema della prossima GMG di Lisbona, “Maria si alzò e andò di fretta”, corrisponde all’inizio di quel racconto. Poi c’è il post di Lucia Graziano sul suo blog “Una penna spuntata” (bit.ly/42jc2aM): con il solito sguardo divertito, immagina le difficoltà degli artisti medievali nel ritrarre una scena del genere e ne descrive qualche artificio grafico, per concentrarsi infine su una scultura trecentesca in cui due cristalli posti sul grembo di Maria ed Elisabetta rimandano a «uno stilema molto diffuso nel linguaggio mistico medievale», che consisteva nel «paragonare a cristalli e pietre preziose il corpo e l’interiorità delle sante, tutte pervase da purezza di cuore e da trasparenza di intenzioni». Infine, dall’immenso giacimento di commenti biblico-liturgici online “Cerco il tuo volto” ecco le due voci femminili che hanno preso la parola sul famoso brano evangelico. Suor Palmarita Guida è la fondatrice della Fraternità Vincenziana Tiberiade; i suoi commenti al Vangelo escono direttamente su “Cerco il tuo volto” (bit.ly/3WNBdRY). Chiama «sublime» questa scena: «Due donne baciate da Dio che si raccontano, raccontano le sue meraviglie. L’abbraccio di Maria a Elisabetta è l’abbraccio dell’amore riconoscente, di chi ha visto e creduto, di chi ha udito e creduto. Vedere e udire… anche per noi siano i verbi dell’amore». Giuliva Di Berardino, consacrata nell’Ordo Virginum, liturgista, pedagogista e molto altro, pubblica i suoi commenti al Vangelo sul suo canale YouTube. Nel video sulla Visitazione (bit.ly/3qjuO4O) legge l’incontro tra Elisabetta, Maria e i bambini che portano in grembo nella chiave, a lei cara, della danza: «Tutto segue un ritmo, quasi crescendo, gioioso, festoso, saltellato. Sembra allora che il vero protagonista, nascosto ma attivo, sia, più di altri, lo Spirito Santo, la potenza di vita, che viene dall’alto e che fa danzare la vita dal di dentro, dal grembo».
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