La questione della verità ha attanagliato la ricerca filosofica lungo migliaia di anni. E nel corso della storia del pensiero accanto all'amore per la sapienza si è spesso palesato un pensiero che indeboliva il pensare, uno scetticismo (gli scettici antichi furono tra i primi a sostenerlo) che poneva in dubbio le capacità umane di arrivare alla verità, tratto saliente dell'esperienza religiosa. Un personaggio di Non è un paese per vecchi (Einaudi), opera dell'americano Cormac McCarthy, radiografa così il nostro mondo: «Secondo me, dopo tutte le bugie che sono state dette e dimenticate, la verità sta ancora lì. Non va da nessuna parte e non cambia da un momento all'altro. Non si può corrompere, così come non si può salare il sale. Non si può corrompere perché è quella che è. È la cosa di cui stai parlando. L'ho sentita paragonare a una roccia – forse nella Bibbia – e sarei anche d'accordo. Ma la verità resterà qui anche quando la roccia non ci sarà più. Sono sicuro che qualcuno non sarebbe d'accordo con questa idea. Parecchia gente, anzi. Ma questa gente non sono mai riuscito a capire in cosa creda».
Il lettore perdonerà la lunga citazione, che però ben si attaglia al tempo che stiamo vivendo. Non possiamo "salare il sale". La verità è lì. Ci aspetta per incontrarla.
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