Chiacchierano e s'inventano un programma. L'anno scorso si sono inventati Insonnia, quest'anno Io li conoscevo bene. Loro sono Maurizio Costanzo e Pino Strabioli. Costanzo è una teca della memoria. Strabioli e gli altri autori del programma ne approfittano. Lo schema è semplice: Strabioli tiene il filo del discorso, Costanzo si affida ai suoi ricordi, non prima di averli ordinati e appuntati sull'immancabile cartelletta del bravo presentatore. Del resto, oltre a conoscerli bene, Costanzo li ha conosciuti tutti. Soltanto dal suo show omonimo sono finora passati 55 mila personaggi, soprattutto dello spettacolo e della tv, proprio come Paolo Villaggio, Marcello Mastroianni, Carmelo Bene ed Enrico Vaime a cui sono dedicate le quattro puntate di Io li conoscevo bene (ma il sospetto è che ce ne saranno altre) in onda su Rai 3 il lunedì alle 23.15. Un orario ancora da insonni, a detta dei due conduttori immersi in una scenografia da luci della ribalta con schermi cinematografici e corde da retropalco per le quinte teatrali. Curioso anche l'uso del viola nella sigla che, come si sa, è un colore che in teatro, stando ai superstiziosi, si dice porti male. A parte questo, a dare man forte al programma, oltre la teca Costanzo, ci sono ancora una volta le preziose Teche Rai dalle quali, ad esempio, può spuntare un Paolo Villaggio candidato di Democrazia proletaria durante una Tribuna politica del 1987 che all'inizio credi sia tratta da uno dei suoi film, vestito com'è in giacca e cravatta alla Fantozzi, tranne poi sobbalzare alla sua ammissione di essersi scoperto molto più serio di quanto lui stesso pensasse. In realtà era quello il volto vero di Villaggio, lo stesso che insieme a Costanzo hanno conosciuto bene i suoi grandi amici, da Fabrizio De André a Vittorio Gassman a Milena Vukotic (la mitica “Pina”) fino al figlio Pierfrancesco con cui il rapporto non sempre è stato facile.
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