Ogni tanto sento il bisogno di dare i numeri. Quelli della mia navigazione digital-ecclesiale a cavallo del Natale mi dicono tre cose: la prima è che il flusso di post non è diminuito; la seconda è che il Natale è entrato in più della metà di quelli che ho letto; la terza è che la sezione divenuta in questi giorni maggioritaria (un post su tre) proprio grazie al tema natalizio è stata quella della vita liturgico-pastorale.
La sovrabbondanza del tema natalizio non desta certo stupore. Se ne sono giovati i toni, che, salvo qualche deplorevole eccezione là dove le passioni sono così forti da obnubilare la mente, mi sono sembrati più miti. Bella la possibilità di trovare tanti riferimenti alla vita liturgico-pastorale. Uno che fosse stato a casa ammalato, ma non avesse voluto assistere a una Messa televisiva avrebbe potuto scegliere online, senza doversi inoltrare nei siti specializzati in questi sussidi, tra almeno dieci omelie per la IV domenica di Avvento e altrettante per la Notte di Natale.
Il dato più interessante è quello della stabilità, in questi giorni, del flusso complessivo di post. Una novità, giacché il tempo più tradizionalmente festivo (Natale, Pasqua, Ferragosto...) solitamente induce un qualche rallentamento nell'attività di chi alimenta la Rete con i propri contenuti. Mi chiedo se sia una semplice coincidenza o se si tratti di un piccolo, ulteriore segnale dell'intensificarsi della convivenza tra noi e i dispositivi digitali. Se, in quanto mezzo più veloce ed economico, la Rete ha soppiantato tutti gli altri per scambiarci gli auguri, tanto vale allora approfittare dello screen acceso e vedere anche cosa ci racconta sul Natale. Di “nuovo” e lievissimo ho trovato che chi ha un gatto in casa dovrà mettere nel conto qualche sua incursione nel presepe ( tinyurl.com/yccfjhgc ). Di “antico” e consistente ho appreso quanto parla di Gesù Bambino quella poesia in cui David Maria Turoldo invoca: «Ti voglio vicino, mio Bene» ( tinyurl.com/y9yksk4l ).