«Buon Dio, eccola terminata questa povera piccola Messa. Sarà della musica sacra (musique sacrée) o della dannata musica (sacrée musique) quella che ho appena creato? Ero nato per l'opera buffa, e Tu lo sai bene! Poca scienza, un po' di cuore, e questo è tutto. Sii dunque benigno e accordami il Paradiso!». Così Gioachino Rossini (1792-1868) scriveva con un pizzico di ironia sulla partitura autografa della sua Petite Messe Solennelle, l'«ultimo peccato mortale» della sua vecchiaia, venuto alla luce nel 1863 durante l'esilio dorato di Passy, nei pressi di Parigi. Concepita originariamente per un organico alquanto insolito e dalle dimensioni cameristiche – con quattro solisti, otto coristi, due pianoforti e un armonium – nel 1867 la composizione venne poi sottoposta dallo stesso autore a un raffinato lavoro di completa orchestrazione. Ed è proprio questa la versione registrata dal direttore Gustavo Gimeno alla testa dell'Orchestre Philharmonique Luxembourg, della Wiener Singakademie e di un cast di cantanti solisti formato da Eleonora Buratto, Sara Mingardo, Kenneth Tarver e Luca Pisaroni. Tutti insieme appassionatamente per affrontare una ricca tavolozza musicale che sembra spaziare dai lasciti "arcaici" di Bach, Haydn e Mozart fino alle arditezze armoniche che paiono presagire alcune soluzioni di Fauré e persino di Poulenc. Gimeno e compagni si muovono con misura ed equilibrio, evitando ogni esagerazione o forzatura indotta da una semplicistica retorica operistica, senza peraltro rinunciare a quella cifra intima di bel canto con cui Rossini ha attraversato da maestro assoluto quella "terra di mezzo" che separa la produzione musicale di chiesa e di teatro; sottolineandone nel contempo la dimensione di "dramma corale" (come ad esempio nell'apertura altamente evocativa del Credo) e il grande afflato lirico di pagine come l'Agnus Dei che, con la sua splendida melodia-preghiera aperta verso una visione di pietà e pace eterna, chiude questa grandissima e solenne "piccola Messa".
Gioachino Rossini
Petite Messe Solennelle
Gustavo Gimeno
Pentatone. Euro 20,00
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