Il testo della Legge di bilancio per il 2022 è approdato nei giorni scorsi al Senato per la prima approvazione e il successivo passaggio alla Camera. I primi articoli (23-29) della manovra riportano nuove disposizioni sui trattamenti di pensione anticipata. Viene confermata la flessibilità dei pensionamenti avviata con Quota 100, prevista solo per il triennio 2019-2021 e quindi ora in chiusura il 31 dicembre, mentre l'agevolazione resta in vigore senza tempo per chi ha maturato il diritto nel corso del triennio. Tuttavia i pensionamenti anticipati proseguiranno con un nuovo canale di uscita detto "Quota 102" composta da 64 anni di età e 38 di contributi e limitatamente al 2022. Restano immutate tutte le altre condizioni già in vigore per Quota 100 (la finestra di attesa, il tfr ecc.). Una particolare precisazione riguarda il personale della scuola, compresi i docenti di religione. Se sono interessati a Quota 102 per la pensione dal 1° settembre 2022 dovranno confermare la cessazione del servizio en-troil prossimo 28 febbraio. L'impianto della pensione agevolata resta immutato anche nella facoltà di raggiungere il requisito dei contributi attraverso il cumulo gratuito con i versamenti presenti in altre gestioni dell'Inps. Quota 102 si avvale della stessa opportunità richiamando la consueta espressione (assicurazione generale Inps e le altre gestioni autonome, sostitutive e gestione separata) che alla lettera non comprende però il Fondo Clero. Continua a permanere quindi una discutibile esclusione, già denunciata per Q100 e apparentemente limitata alla categoria dei ministri di culto, ma che investe invece qualsiasi laico/lavoratore interessato a cumulare anche propri versamenti registrati nel Fondo di previdenza per il clero. A ben vedere, lo stop al cumulo dei contributi del Fondo non tocca la posizione confessionale dei suoi iscritti (che già richiamerebbe una inaccettabile discriminazione) ma la qualità del contributo previdenziale, che è identica, senza alcuna differenza, per qualsiasi cittadino o lavoratore, a qualsiasi ente versato. Pur nelle difficoltà dei tempi e con le pressioni che accompagnano ogni anno l'approvazione della Legge di bilancio, si offre ora l'occasione al legislatore per riconoscere ai contributi del Fondo Clero la loro naturale dignità inserendoli nei diritti di cumulo.
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