La lode di Auden agli animali: tra loro nessun Mozart ma neanche un Hegel
sabato 26 febbraio 2011
Gli editoriali delle riviste sono scritti di solito dal direttore e all'ultimo momento, quando il numero più o meno è chiuso: il discorso deve essere perpendicolare al presente, deve afferrare al volo un tema di assoluta attualità. Una rivista come "Lo straniero" ha fatto la scelta opposta. Invece di un editoriale, il lettore trova un testo pubblicato anni o decenni prima, un testo da antologia, una voce che viene dal passato ma merita oggi la lettura più attenta.
Nell'ultimo numero (128, febbraio 2011) l'editoriale è costituito da una poesia di Wystan H. Auden, tratta dalla sua ultima raccolta, Grazie, nebbia (1974). È una bella poesia, arguta come al solito, amabilmente solenne, ironica e appassionata, una specie di discorso pubblico pronunciato in privato, per un gruppo di amici o sodali o anime affini. Il suo titolo è: Address to Beasts, discorso alle bestie. La sua attualità e perenne: «Per noi che, dal momento / in cui veniamo al mondo / cadiamo in confusione, // che di rado sappiamo esattamente / che cosa ci stiamo a fare, / e in generale nemmeno ci teniamo, // quale gioia sapere, anche quando non vi si vede o sente, / che voi siete nei dintorni, // per quanto pochissimi di voi / trovate che siamo degni di attenzione, / a meno che non ci avviciniamo troppo»".
Una lode alle bestie in piena regola. Soprattutto per la loro sobrietà, «buona educazione» e senso del limite: cosa che a noi spesso manca. Loro infatti eseguono «con abilità e prontezza i disegni della Natura». Non sono presuntuosi, né supponenti e snob. Non mettono il naso negli affari dei loro simili. Se uccidono è per tenersi in vita, non per fare prodezze e cercare applausi. Che altro? Le bestie sono esenti da tasse, non scrivono opere letterarie, anche se a volte ispirano i poeti. Fra loro, è vero, non c'è nessun Mozart, ma neppure ingegni viziosi o maligni come Hegel e Hobbes. Gli animali come maestri di buon senso: è un'idea antica. Quanti dei nostri bambini si interessano ancora a loro?
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: