Si dice che far ridere sia più difficile che far piangere. Ma quando arriva in tv un nuovo programma comico si spera sempre sia quello giusto che dimostra il contrario. Il più delle volte, però, le attese vanno deluse. Succede anche con Honolulu, il nuovo programma comico il mercoledì in prima serata su Italia 1 con la regia di Emilio Russo. Che poi, a dire il vero, di nuovo c'è solo il titolo. In realtà si tratta di Colorado non rivisto e non corretto. Persino la produzione è la stessa (Colorado Film, qui con 302 Original Content). E come Colorado soffriva di una comicità standardizzata sul basso profilo, lo stesso si può dire per Honolulu, che al pari del prototipo (che fu sospeso nella primavera del 2020 a causa del Covid che costrinse tutto lo staff a interrompere le riprese) non riesce a fare quel salto di qualità auspicabile, ma anche possibile con qualche idea in più e con qualche banalità o volgarità in meno. Insomma, non basta cambiare i conduttori e aggiungere un espediente scenico. Fatima Trotta e Francesco Mandelli non portano niente in più rispetto ai predecessori, anzi. Così come l'idea del finto backstage (il dietro le quinte) con il duo dei PanPers (Andrea Pisani e Luca Peracino) in qualità di capi-progetto o autori che dir si voglia (che poi lo sono realmente insieme a Riccardo Sfrondini) può dare un po' di supporto a chi conduce, vivacizzare la messa in scena, ma niente di più. Diversi comici arrivano da Made in Sud da dove arriva anche Fatima Trotta, che lo ha condotto per svariate edizioni. Ma rispetto al programma di Rai 2 (occasione mancata di uno Zelig partenopeo) i progressi non si vedono. Qualche sketch migliore di altri ovviamente c'è, ma non è sufficiente a risollevare le sorti del programma di Italia 1. Peccato, perché di programmi comici ci sarebbe bisogno. Un po' di leggerezza, se possibile intelligente e garbata, non farebbe altro che bene.
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