La Chiesa on line vigila sul Natale: chi svuota l'Avvento o il presepe
domenica 27 novembre 2016
Se le grandi feste cristiane della Pasqua e del Natale "fanno notizia" non è solo per la loro strumentalizzazione commerciale, ci mancherebbe. Tuttavia, particolarmente all'approssimarsi del Natale, trovo sempre il circuito dell'informazione ecclesiale digitale assai vigile nel cogliere quando tale strumentalizzazione risuona nella coscienza credente come inutile, eccessiva o addirittura intollerabile.
Ho trovato in questo senso molto acuta l'osservazione con la quale il prete disegnatore Gioba (don Giovanni Berti) lega la sua ultima vignetta al Vangelo della prima domenica di Avvento ( tinyurl.com/j62lp4q ): «Se fino ad ora solo la parola "Natale" era stata "commercializzata", ora anche la parola "Avvento", che sembrava associata solo al tempo della preghiera e della preparazione spirituale, viene accostata a prodotti di consumo, con l'evidente rischio di essere svuotata di significato». In effetti, se ripercorro le mie settimanali visite al supermercato col calendario liturgico in mano, mi accorgo che tutte le vendite "speciali" di dolciumi si appoggiano a ricorrenze più o meno religiose: Natale, San Valentino, San Giuseppe, Pasqua, il maggio mariano... Poi l'estate suggerisce qualche piccola dieta, e allora si riprende con Halloween e adesso con l'Avvento. Si salva, per evidente incompatibilità, la Quaresima.
Giusto anche guardare con diffidenza, come mi consiglia l'amico Riccardo Piccioli su Facebook, la "Modern Nativity" commercializzata online (a 130 dollari!) da alcuni giorni negli Stati Uniti ( tinyurl.com/hfj8ern ). L'idea, non nuova ai pastorai napoletani di San Gregorio Armeno, di inserire nel presepe statuine moderne è estremizzata: i magi usano Amazon per i doni, san Giuseppe porta il codino e ritrae la Famiglia in un selfie, sulla capanna non c'è la cometa ma un pannello solare... Non vi rimane nulla di trascendente. Gesù Bambino è "modernizzato" solo per la cuffia fatta a mano che indossa, ma ciò lo rende marginale nell'insieme. Meno male.
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