Comunque la si giri è una brutta storia e le vittime, in ogni caso, sono bambini. La vicenda dai risvolti inquietanti è quella della scuola materna “Olga Rovere” di Rignano Flaminio, alle porte di Roma, che nel 2006 portò all'arresto di tre maestre, di una bidella e del marito di una delle maestre con l'accusa di abusi a sfondo sessuale sui piccoli alunni. Alcuni genitori avevano ascoltato dai propri figli racconti di giochi orribili. Dopo anni di indagini e di processi è arrivata per tutti e cinque l'assoluzione definitiva con formula piena perché il fatto non sussiste. Ma non solo: stando alla Corte d'appello «i minori furono influenzati dai genitori e gli stessi genitori intrecciarono le loro esperienze sino a determinare un inestricabile reticolo». Insomma, dalla padella alla brace: se i piccoli di appena 3-4 anni non furono vittime delle proprie maestre (e la giustizia dice questo), furono in qualche modo vittime dei propri genitori e di una psicosi collettiva. Eppure ancora oggi, dopo che a suo tempo l'Italia intera, grazie al tam tam dei media, si divise tra innocentisti e colpevolisti, c'è chi sostiene che la verità non sia quella giuridica. A dare conto delle sentenze, ma anche degli interrogativi, ripercorrendo in sequenza cronologica quei fatti drammatici, è lo speciale in due parti Lo scandalo di Rignano Flaminio (ieri e stasera alle 22,55 su Crime+Investigation, canale
119 di Sky), prodotto da Stand By Me per A+E Networks Italia, scritto da Stefania Colletta e diretto da Simone Manetti (già seguito in altri docufilm come Il Forteto), che si conferma regista capace di trattare con molta immediatezza vicende con sentenze passate in giudicato, ma che non hanno dissolto tutti i dubbi, ricorrendo a immagini inedite e a testimonianze anche molto forti, angoscianti, raccolte dalla viva voce di tutti i protagonisti: nel caso specifico bambini, maestre e genitori.
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