Quando vedi in collegamento Alessandro Sallusti e Peter Gomez, pensi: ci risiamo, il solito talk con i soliti direttori la cui presenza in video supera quella nella propria redazione. Poi, quando arriva Walter Ricciardi, presidente della Federazione mondiale di sanità pubblica, e il filosofo Umberto Galimberti cominci a pensare che il discorso si fa serio. È così che In onda, il programma d'approfondimento giornalistico di La 7, ha preso quota anche giovedì scorso mettendo in fila un bel numero di ospiti oltre i quattro rammentati: Marianna Aprile, Vittorio Sgarbi, Fabiana Giacometti, Dario Nardella, Fabio Picchi… A dire il vero, poi, anche quella prima parte ha avuto un senso proprio perché trattata, per assurdo, in modo meno serio, almeno nel linguaggio, soprattutto da parte dei due conduttori: David Parenzo e Concita De Gregorio. Il tema del giorno era la pace fatta a tavola tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, ovvero «il dentifricio che rientra nel tubetto» con «gli spigoli smussati intorno alla spigola». Poco da scherzare, invece, sulla pandemia e sulle affermazioni di Ricciardi: «I vaccinati sono protetti dalla malattia, ma non dal contagio», «non è il momento di circolare per il mondo», «la Gran Bretagna è completamente fuori controllo, è un Paese che va bloccato». Duro anche Galimberti con i no vax: «Andrebbero ricoverati». Finale di serata con la questione delle città d'arte (Venezia e Firenze su tutte), la gestione del turismo e della ristorazione. In poche parole: dalle grandi navi ai tavolini per strada. Anche così La 7 si conferma l'emittente più avvezza ai talk show. Lo stesso In onda (dal lunedì al sabato alle 20.35 con due prime serate il martedì e il giovedì) vanta quindici edizioni tra estive e invernali, muovendosi tra i piani della contrapposizione e la riflessione pacata per un equilibrio non sempre facile.
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