Non siamo il Movimento "12 Stelle" e ancora il Congresso non si svolge tutto in digitale. E tuttavia, in questo spazio nel quale tengo sott'occhio un triangolo ai cui lati stanno la Chiesa, l'informazione e la Rete, non posso fare a meno di spendere qualche parola per raccontare che c'è un'associazione cattolica (cioè un pezzo di Chiesa), che raduna dei giornalisti (cioè un pezzo di informazione) e che sta celebrando, a Matera, il suo XIX Congresso utilizzando al meglio - mi pare - le potenzialità del digitale (cioè un pezzettino della Rete). Sto parlando dell'Ucsi, l'Unione cattolica stampa italiana, alla quale mi onoro di appartenere.Al meglio vuol dire che si può visitare un sito locale dedicato al Congresso, www.ucsimatera.it, che serve a orientare i delegati rispetto ai luoghi e al programma; che quello dell'Ucsi nazionale www.ucsi.it (un quotidiano on line a tutti gli effetti) macina "in tempo reale" i testi e le immagini dalla sede congressuale di Casa Cava; che quelli delle Ucsi regionali gli vanno dietro, compatibilmente col fatto che se uno è delegato al Congresso fa fatica a fare anche il content manager (il gestore di contenuti); che forse non tutti, ma di certo buona parte dei delegati ha un profilo su Facebook e su Twitter, cosicché per convocarli sul proprio screen basterà l'hashtag #ucsimatera... E naturalmente che durante la vita ordinaria dell'associazione l'iscrizione si fa (anche) on line, i contatti si tengono (anche) per email, alle riunioni si partecipa (anche) via Skype.Niente di strano: così fan tutti, ormai. Ma c'è modo e modo. E allora qualcuno, tra un click e l'altro, si soffermi a studiare il nostro logo: ci sono tre mani in cerchio che reggono ciascuna una penna, ed è una vera penna, non una pendrive, e neppure biro o stilografica, ma una penna col suo pennino, che da qualche parte ci sarà anche il calamaio... Quell'immagine non dice solo da dove l'associazione è partita, e quando, ma anche a cosa aspira: condivisione. Una parola della Chiesa, dell'informazione (la migliore) e della Rete. I conti tornano.
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