Una previdenza unica nei Paesi dell'Unione Europea, con regole e requisiti uguali per tutti, è solo un miraggio, per ora. Sarebbe lo sviluppo naturale e il sigillo di una integrazione economica e sociale, completa e definitiva, per i 508 milioni di abitanti dell'Unione.
Oggi ogni Stato membro gode di un'ampia autonomia nel decidere i caratteri del proprio sistema previdenziale, le norme e le fonti di finanziamento. Tuttavia già ora le misure previdenziali in corso nei Paesi membri incidono sugli indirizzi dell'Unione in campo economico. Inoltre, e da tempo, i rapporti previdenziali comunitari sono coordinati dai Regolamenti europei sulla sicurezza sociale, in vigore sin dal 1971 e poi aggiornati dal 1° maggio 2010.
A spingere però verso una previdenza omogenea è il diritto di libera circolazione e soggiorno dei lavoratori e dei cittadini, un criterio fondante dell'Unione, con la conseguente mobilità che pur con caratteristiche diverse interessa tutti i Paesi. Si è aggiunto poi negli ultimi anni, il fenomeno dei migranti extra Ue in cerca di un lavoro e di una sistemazione.
Si è creata, nell'insieme, una situazione complessa e frammentata che ha indotto l'Inps (riferendosi anche all'analoga esperienza realizzata negli Stati Uniti) ad avviare il progetto di un "Codice identificativo unico europeo" (Essn), utile per la identificazione univoca dei cittadini, per monitorare i loro spostamenti all'interno dell'Unione, le attività svolte, i benefici previdenziali ricevuti dai singoli Stati. Un Codice con più funzioni ed utilizzabile anche come strumento per ridurre il fenomeno delle frodi fiscali, delle doppie indennità, e per aumentare i livelli di sicurezza del sistema europeo.
Il Codice Unico, rilanciato in occasione della celebrazione dei 120 anni di nascita dell'Inps e che sarà pubblicizzato il prossimo mese, si avvale della tecnologia informatica Blockchain, la stessa utilizzata ad altri fini per i Bitcoin. Blockchain è un protocollo applicabile per lo scambio di dati certificati e sicuri e consente quindi la comunicazione tra Paesi ai fini previdenziali, sfruttando i sistemi identificativi già esistenti nei singoli Stati. Essn e Blockchain potrebbero essere estesi anche ai Paesi extraUE collegati all'Inps da convenzioni bilaterali. La Commissione Europea ha inserito l'introduzione dell'Essn - European Social Securi-ty Number - nel programma di lavoro per il 2018, allo scopo di coordinare la mobilità e la sicurezza sociale nel mercato del lavoro e per modernizzare il rapporto dei cittadini con tutte le Amministrazioni che si occupano della previdenza.
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