«Indecente e terrificante»: parola di un maestro del cinema che sa anche, e non poco, di televisione, Pupi Avati, che così ha definito il Grande fratello vip di Canale 5. Non eravamo stati teneri nemmeno noi all'esordio, ma dopo la puntata di lunedì scorso e della settimana che l'ha preceduta non si può che condividere l'aggettivazione del regista. All'interno della cosiddetta “Casa”, l'ex calciatore Stefano Bettarini e il pugile Clemente Russo, credendo di non essere ascoltati (ma non è certo questo a fare la differenza), hanno dato vita a uno squallido dialogo con pettegolezzi e racconti di tradimenti, riferimenti offensivi, minacciosi, maschilisti e persino violenti al punto che Simona Ventura, ex moglie di Bettarini e oggetto principale dello scambio di “battute”, ha deciso di ricorrere alle vie legali, mentre il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, essendo Russo in forza alla Polizia penitenziaria, ha chiesto al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria di valutare la conformità del comportamento del pugile. A questo punto i responsabili del Grande fratello (che peraltro non erano intervenuti prima per silenziare il dialogo) hanno deciso di buttar fuori Russo dal programma sospendendo anche il televoto del pubblico (che si dice sarà rimborsato, ma come non si sa) che doveva pronunciarsi tra gli altri proprio sullo stesso personaggio. La decisione, in un clima da dramma nazionale, è stata fatta intuire in un collegamento in diretta con la conduttrice Ilary Blasi all'interno del Tg5 e poi comunicata al diretto interessato: «Le tue affermazioni – ha spiegato la Blasi con aria moralizzatrice – hanno violato le regole e lo spirito del Grande fratello: le conseguenze cono inevitabili, sei ufficialmente squalificato». È giù anche la reprimenda di Alfonso Signorini, commentatore fisso del programma, che nel suo pistolotto ha parlato di un'Italia ferma al Medioevo. Dapprima, insomma, si è creata attesa per fare ascolto (e i dati lo confermano). Poi ci si è avventurati in diretta in una drammatizzazione tra ipocrisia, falso moralismo, lacrime di coccodrillo, isterismi di vario genere per uno spettacolo altamente deprimente che ha messo in mostra anche la pochezza e la fragilità di coloro che qualcuno vorrebbe persino proporre a esempio. Meglio guardare da un'altra parte, in tutti i sensi.
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