Sebbene rientri, tecnicamente, nella prospera ma scivolosa categoria dei video di "esperimento sociale", quello del quale è stato autore e protagonista negli scorsi giorni il vescovo di Armenia (Colombia) Carlos Arturo Quintero merita l'interesse che già ha riscosso in Rete (in Italia, grazie ai servizi che gli hanno dedicato i siti del Sir bit.ly/2q81TBx e di "Avvenire" bit.ly/327uIME ). 52 anni, vescovo dalla fine del 2018, in precedenza ha lavorato a lungo – e si vede – nelle comunicazioni sociali, sia in diocesi, sia a livello continentale. Dovendo dunque tenere una lezione su «La dottrina sociale della Chiesa da papa san Giovanni Paolo II a papa Francesco» al I Convegno di pastorale sociale della sua diocesi, il pastore si è travestito da senzatetto e come tale si è mischiato ai presenti, tutti presumibilmente sensibili in ambito sociale, per saggiarne le reazioni, che ha poi riassunto in termini di «indifferenza».
Mi è già capitato altre volte di suggerire cautela nell'uso, e altrettanto nella frequentazione, dei video di "esperimento sociale", molto più adatti a fare da esca per i clic (sulla falsariga delle candid camera) che a sostenere studi e ricerche. Non è però il caso di questo filmato, che del resto ha goduto finora "solo" di trentamila visualizzazioni (sommando quelle del canale ufficiale YouTube della Conferenza episcopale della Colombia e quelle dei siti locali d'informazione).
In esso, a ben vedere, il vescovo non insiste tanto sulle reazioni dei convegnisti alla presenza di un "povero" tra di loro, quanto sulle motivazioni che l'hanno spinto a fingersi tale: «Rendere omaggio a tutti i nostri fratelli che vivono in strada», dice egli stesso, e «sensibilizzare la società» verso di essi. Certamente non ha inteso in tal modo "farsi povero" (ci vuole altro che un travestimento…); più realisticamente ha cercato di rendere chiaro, e memorabile, il centro della lezione che stava per tenere. Credo che ci sia riuscito.
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