L'allarme Coldiretti sul falso olio made in Italy
domenica 7 dicembre 2014
L'Italia dell'olio vale qualcosa come due miliardi di euro. Un numero importante, così come – in negativo – lo è il fatto che una sola frode a danno degli olivicoltori onesti vale circa 10 milioni di euro, senza contare il danno ben più pesante sopportato dal comparto in Italia e nel mondo. È fra queste due estremi che si dipana la vicenda dell'olio di oliva nostrano: bello e buono olio extravergine, brutto e cattivo olio di carta (come ha annunciato il Ministero delle Politiche Agricole dando conto della maxitruffa appena scoperta).Eppure i numeri e le qualità per fare bene ci sono tutti. Basta pensare che il settore ha un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno, mentre sono 50 milioni le giornate di lavoro erogate. Ma quest'anno è stato registrato un calo della produzione pari al 35%. In questo modo, l'Italia consoliderà anche la posizione di maggior importatore mondiale di olio di oliva. «Con il calo della produzione nazionale a circa 300mila tonnellate – dice la Coldiretti – c'è il rischio dell'intensificarsi dei tentativi di spacciare come italiano l'olio che non lo è».Da qui l'allarme dei coltivatori verso il commercio illegale di olio contraffatto, e il consiglio di fare più attenzione quando si acquista olio a prezzi molto bassi. Da qui anche l'importanza dell'operazione dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, che ha scoperto un giro di fatture false per oltre 10 milioni di euro relativo al commercio di oltre mezzo milione di litri di olio extravergine di oliva italiano, per un valore commerciale complessivo di 3 milioni di euro. «Il sistema – ha spiegato il ministero illustrando l'operazione "Olio di carta" – prevedeva il coinvolgimento di imprese "cartiere" pugliesi e calabresi che emettevano falsa documentazione sull'origine nazionale di olio extravergine di oliva di ignota origine e provenienza. Il prodotto arrivava alla fase di imbottigliamento già designato come made in Italy, pronto per il confezionamento e la distribuzione sul mercato». L'operazione era stata avviata proprio dopo la constatazione del calo di produzione avvenuto quest'anno. «L'azione di verifica – ha detto il ministro Maurizio Martina – è stata potenziata e traccia il prodotto dall'ingresso nei porti, alla trasformazione e fino all'immissione in commercio».Vale così ancora una volta un'indicazione ormai nota: in agricoltura, e non solo, accanto alla qualità del prodotto, contano anche la serietà dei produttori e delle Istituzioni. L'operazione "Olio di carta" ne è l'ultima prova evidente.
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