Scatta dal prossimo 2 gennaio il nuovo aumento delle pensioni legato al costo della vita. Ne beneficiano anche gli assegni dei sacerdoti iscritti al Fondo di previdenza del clero, con una rivalutazione del 3%.La pensione minima dei ministri di culto sale a 495,43 euro mensili (nel 2012 è stata di 480,53 euro lordi). Al trattamento minimo si devono poi aggiungere le "quote aggiuntive" (dette anche "maggiorazioni" oppure "supplementi"), cioè importi fissi da aggiungere per ogni anno di contributi versati oltre il requisito minimo per la pensione di vecchiaia. La singola quota aggiuntiva, anche questa adeguata al costo della vita, sale a 5,72 euro per ogni anno oltre l'attuale minimo di 19 anni. In concreto, la nuova pensione di un sacerdote, calcolata sul massimo di 40 anni di contributi interamente versati nel Fondo clero, ammonta a 615,55 euro lordi, pari cioè a 495,43 euro come trattamento fisso per i primi 19 anni di versamenti e 120,12 euro corrispondenti a 21 quote relative agli anni coperti di contributi dopo aver superato il minimo contributivo. Dal prossimo 1° luglio si completa la riforma del Fondo Clero con il requisito minimo stabilito a 20 anni di contributi per la vecchiaia. Da luglio quindi la stessa pensione (pari a 20 anni più 20) scenderà a 609,83 euro.Le pensioni pagate nel corso del 2012 si chiudono questa volta con una piccola operazione di conguaglio sui pagamenti già effettuati, 0,1% a credito dei pensionati.L'aumento delle pensioni del 2,6%, che era stato calcolato provvisoriamente a gennaio scorso, è risultato sottostimato. Di conseguenza, viene aggiunta in questa occasione la differenza dovuta.Ultracentenari. In un angolo del Fondo Clero, l'Inps registra ufficialmente l'esistenza di pensioni risalenti agli anni '60 e che, secondo le tabelle ufficiali dell'Istituto, sarebbero tuttora in pagamento. Il loro importo, ancora rivalutato nel 2013, ammonterebbe a 103,43 euro lordi mensili. È lecito mettere in forse il permanere di questi assegni, considerando che ai sacerdoti interessati la legge del Fondo richiede il requisito di almeno 70 anni di età posseduti nell'anno 1959 ed oggi quindi l'irraggiungibile età di almeno 123 anni.Ritenute fiscali. Gli importi di pensione subiscono, senza modifiche, le ritenute Irpef già applicate nel 2012. È stata infatti annullata la riduzione di un punto (dal 23% al 22% inizialmente prevista dalla legge di stabilità del 2013) dell'aliquota Irpef sul primo scaglione di reddito. Hanno invece effetti variabili le addizionali all'Irpef, stabilite dalle Regioni e dai diversi Comuni, con aliquote differenti. Possono pertanto verificarsi differenze nel trattamento pensionistico netto tra sacerdoti residenti in comuni diversi, anche della stessa diocesi.
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