Aumenta per gli invalidi civili l’assegno pagato dall’Inps. Il 1° dicembre l’Istituto di previdenza aggiunge alla rata mensile riscossa in quest’anno (313,91 euro) un ritocco che in realtà sarebbe spettato già a gennaio 2023. Quell’aumento è divenuto ora ufficiale, pari allo 0,8% in più, così che l’importo definitivo dell’assegno 2023 è di 316,25 euro, liquidato dal 1° dicembre e aggiungendo le differenze mensili a partire da gennaio 2023. Questa operazione di ricalcolo ha interessato indistintamente gli invalidi civili e tutti gli altri assicurati dellInps, insieme alle tredicesime e con gli altri incrementi di fine anno.
Definita la contabilità di dicembre, si riparte con la rivalutazione di tutte le prestazioni dell’Inps in pagamento da gennaio 2024. L’Istituto sta rielaborando i prossimi pagamenti in base all’aumento del costo della vita di questo 2023, e che l’Istat ha calcolato provvisoriamente in un 5,6%. Con questa percentuale, l’assegno per gli invalidi civili sale quindi a circa 333 euro mensili. Essendo un dato provvisorio, è possibile che, dopo le rilevazioni definitive, a fine 2024 l’assegno mensile spunti un conguaglio positivo.
Tuttavia, per avere diritto all’assegno, gli interessati devono rispettare un limite di reddito, stabilito per gli invalidi parziali e per il 2023 in 5.391,88 euro. Si stima in 5.694 euro il limite da osservare nel 2024. In questi importi vanno compresi tutti i redditi personali soggetti all’Irpef, e sempre escludendo l’assegno mensile, la casa di abitazione, le rendite Inail, l’accompagno.
Nella verifica dei redditi l’Inps tiene conto del reddito complessivo dell’interessato “al netto degli oneri deducibili”. Si tratta di un importante cambio di indirizzo, considerando che fino allo scorso luglio, l’istituto effettuava le verifiche dei redditi “al lordo delle ritenute fiscali”. Ma i diversi ricorsi accolti dalla magistratura hanno indotto l’ente ad adeguarsi. Ed ora, anche gli oneri deducibili vanno inseriti nelle domande per l’invalidità. Inoltre è possibile chiedere all’Inps di rivedere le annualità passate purché i vecchi oneri siano stati già esposti nelle relative dichiarazioni dei redditi, sempre nel rispetto della prescrizione ordinaria. Anche in fase di prima domanda, o di ricostituzione dell’assegno, deve essere prodotta la documentazione della spesa sostenuta.
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