Scade domani il tempo a disposizione dei docenti e degli altri operatori delle scuole pubbliche per comunicare la cessazione dal servizio dal prossimo 31 agosto. Per questo adempimento si osservano le procedure indicate dal Ministero dell'istruzione (Dm 941/2016), tuttavia i diretti interessati ma anche tutto il settore scolastico sono in attesa di istruzioni per poter utilizzare le nuove misure previdenziali (prestito pensionistico, cumulo gratuito ecc.) introdotte dalla legge di bilancio 2017 e che favoriscono il pensionamento anticipato.
Considerando i diversi canali di uscita dalla scuola che saranno disponibili dal prossimo 1° settembre, l'Inps ha avviato una speciale procedura per facilitare la completa e soprattutto tempestiva liquidazione delle prossime pensioni.
L'accesso al pensionamento in un'unica data, fissata per tutte le scuole al primo settembre di ciascun anno, consente infatti di monitorare e programmare la trattazione delle domande con anticipo rispetto alla generalità dei lavoratori. I dipendenti del settore scolastico costituiscono da soli circa un terzo di tutti gli assicurati della Gestione dipendenti pubblici dell'Inps. L'attenzione dell'Istituto viene pertanto dedicata ai 157.500 dipendenti della scuola e ai docenti di religione, tutti nati negli anni dal 1951 al 1955 e primi interessati al pensionamento a motivo dell'età anagrafica.
L'assegno mensile spettante ai pensionandi sarà calcolato dall'Istituto di previdenza in base alla posizione assicurativa dell'interessato, cioè il conto dei versamenti che viene costantemente alimentato dalla denuncia mensile analitica Uniemens (ora adottata anche nel settore pubblico) integrato dai cosiddetti «dati di ultimo miglio». Questa procedura evita ogni eventuale sistemazione di contributi, in particolare durante il periodo estivo e a ridosso della decorrenza unica, senza la necessità di ricorrere agli archivi del Ministero dell'istruzione o ad altre certificazioni della scuola.
In occasione dei pensionamenti del settembre 2016 e sulla base di accordi stipulati a livello locale, la nuova metodologia di lavoro è stata preceduta da una fase sperimentale presso le sedi Inps delle Marche, della Toscana e del Veneto e negli uffici di Avellino, Reggio Emilia e Sondrio, per un complesso di 25 strutture provinciali. La sperimentazione ha consentito di confermare i fattori positivi del progetto (come la liquidazione degli assegni richiesti entro il termine previsto per il pagamento) e di evitare la concentrazione delle pratiche nel solo periodo estivo grazie all'avvio delle attività già a partire dal mese di febbraio.
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