Perdere una gara d'appalto o l'affidamento di un incarico oppure non riscuotere compensi professionali a causa di un debito contributivo di appena 100 euro è apparsa una sanzione eccessiva per gli ingegneri ai quali Inarcassa ha negato il certificato di Regolarità contributiva. Le regole della Cassa segnalano infatti come "grave irregolarità" il non completo pagamento del contributo minimo annuale, già a partire da un importo di 100 euro, tanto da impedire il rilascio del certificato di Regolarità contributiva.Per correggere gli effetti negativi di questo sistema, alla luce del buon senso e dei Regolamenti interni la stessa Inarcassa ha alleggerito le procedure per il rilascio della Regolarità contributiva. Ha elevato la soglia di "gravità" dell'eventuale debito da 100 a 500 euro ed ha allungato il periodo di validità dell'attestato portandolo da 90 a 120 giorni. Anche la regolarizzazione spontanea dei debiti contributivi (o dell'omessa comunicazione dei redditi) può essere ora effettuata entro 15 giorni anziché i 7 prima previsti, al fine di ottenere il via libera per le stazioni appaltanti. Le nuove misure si applicano a partire da questo 1° novembre.Un assist per la professione, che interessa in particolare i 40mila ingegneri ed architetti – circa il 27% degli iscritti attivi – che secondo i dati Inarcassa versano in condizioni economiche vicine alla soglia di povertà. La Cassa registra infatti una crescita di numero della categoria, 170 mila tra iscritti e pensionati, ma tendenzialmente più povera.Altre misure sono in cantiere per favorire migliori condizioni professionali degli iscritti. Nel prossimo anno Inarcassa informerà con una nota bonaria i professionisti che ritardano il pagamento dei contributi della prima e della seconda rata, del conguaglio e dell'invio della comunicazione del reddito professionale. I ritardatari potranno disporre di un ravvedimento operoso con un sconto sulle sanzioni. È in questi giorni all'esame degli organi direttivi di Inarcassa la riduzione delle sanzioni dal 2% allo 0,5%, per essere operativa, prevedibilmente, a partire dal 2016.Invece è già in vigore l'aggiornamento dei coefficienti per il calcolo dell'importo da versare per ricongiunzioni e riscatti riferiti alla quota retributiva della pensione. I nuovi coefficienti di calcolo si applicano per il triennio 2015-2017 e risultano mediamente inferiori – e quindi più favorevoli per il professionista – rispetto a quelli in vigore a tutto il 2014, a parità di età e di anzianità contributiva. Usufruiscono dell'aggiornamento tutte le richieste presentate alla Cassa a partire dal 1° gennaio 2015.
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