È una strana Annunciazione quella che si ammira a Villa Colloredo Mels, nel Museo civico di Recanati. Opera di Lorenzo Lotto, mostra Maria che allarga le mani come per difendersi e intanto dà le spalle all’arcangelo. Veglia dall’alto e tutto dispone Dio Padre, il cui gesto imperioso sprona Gabriele nell’impresa e incalza la dubbiosa Maria. Al centro della scena, il gatto di casa fugge spaventato.
Fugge come fanno i gatti, a coda bassa e con la testa prudentemente rivolta verso l’arcangelo, che se ne sta immobile in una solennità da monumento. Ma il soriano non si fida, timoroso delle prossime mosse del visitatore inatteso. Del dipinto si sono date interpretazioni diverse, alcune delle quali niente affatto lusinghiere nei confronti del felino fuggitivo. Complice lo sguardo diffidente e le piccole orecchie dritte come corna, si è voluto riconoscere nel gatto un’immagine del diavolo, che batte in ritirata davanti allo spiegamento delle forze celesti.
L’ipotesi non è da escludere, considerato il fatto che ci troviamo negli anni Trenta del XVI secolo, nel dilagare delle dispute teologiche legate alla Riforma. In alternativa, si può pensare che l’animale sia la tentazione di sottrarsi alla Grazia. Non appena il gatto sarà scomparso dalla stanza, Maria potrà pronunciare il suo sì.
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