«Lo storico è come l'orco delle favole, va là dove sente odore di carne umana», scriveva uno dei più grandi storici del Novecento, Marc Bloch. L'immagine dell'orco che annusa le tracce dell'uomo è di grande effetto e dipinge con maestria il senso della storia. Cercare, frugare nelle tracce del passato, senza tuttavia perdere di vista che ciò che si cerca è fatto di carne e sangue, come te. Oggetto del cercare e cercatore si identificano in questa immagine dell'orco che annusa l'odore dell'uomo, che pure non è tanto diverso dal suo. Fuor di metafora, si tratta di ricomporre l'unità del soggetto e dell'oggetto, reinserire la soggettività nella ricerca, acquisire rigore alla soggettività attraverso l'oggetto. La domanda dello storico ne è il punto di partenza. Solo l'odore di carne umana ti è consentito cercare, anche se devi passare attraverso barriere di pietra e metallo, che di nulla odorano. Alla fine, in fondo al pozzo della ricerca, ritroverai l'uomo. Ma, a differenza dell'orco, che annusa l'odore della carne umana per divorarla, tu dovrai pazientemente ricomporre le membra disgiunte, ricostruire uomini, donne e bambini ed infine, attraverso le tue domande, insufflare loro la vita. Così lo storico da orco si fa demiurgo.
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