lunedì 3 giugno 2024
Dall’1 al 23 giugno, nell'Atelier Cisterne della Fabbrica del Vapore di Milano, "My Hidden Ego", il mio ego nascosto, la performance live dell'artista italo-brasiliana
Uno scatto della serie "My Hidden Ego"

Uno scatto della serie "My Hidden Ego" - © Monica Silva, 2024

Il ritratto come un esercizio per liberare pienamente se stessi. Porsi davanti a una macchina fotografica e mostrarsi per quello che veramente si è. Mettersi metaforicamente a nudo davanti a una grande fotografa internazionale, sensibile e raffinata, abituata a cogliere la profondità dei volti e dei soggetti. Persone oltre l’obiettivo. Con una storia, dei sentimenti, delle speranze, dei sogni. Questo viaggio alla scoperta di sé, con una macchina fotografica si può percorrere dall’1 al 23 giugno, negli spazi dell'Atelier Cisterne della Fabbrica del Vapore di Milano in occasione di My Hidden Ego, il mio ego nascosto, un evento straordinario che unisce arte, psicologia e introspezione, ideato da Monica Silva. Attraverso tre diverse sessioni fotografiche, l’artista guiderà i partecipanti in un percorso di crescita personale e di valorizzazione della propria individualità, facendola emergere attraverso domande introspettive, styling e il suo approccio empatico, sua vera cifra stilistica.

«Ciò che rende My Hidden Ego così potente è il suo potenziale trasformativo - commenta Monica Silva -. Connettersi con il proprio sé interiore richiede vulnerabilità e coraggio, ma il risultato è un senso di liberazione e una maggiore consapevolezza di sé. I ritratti che creo sono una testimonianza di questo viaggio interiore, un tributo alla forza e alla resilienza dello spirito umano. La mia speranza è che le persone siano ispirate a intraprendere il proprio percorso di scoperta di sé, abbracciando la propria autenticità e vivendo in modo più allineato con i propri valori e desideri più profondi. È un invito a onorare e amare se stessi nella propria interezza, seguendo il proprio io interiore».

My Hidden Ego è promosso dal Comune di Milano e da Fabbrica del Vapore e si declina attraverso l’innovativa formula dell’open studio, che permette al pubblico di assistere e prendere parte alle sessioni fotografiche come performance artistica live. Tre i momenti possibili di interazione diretta con il pubblico (prenotazione attraverso il calendario online all'apposito link) ): Women Thru The Lens, sessione dedicata interamente al pubblico femminile; Changing Partner Without Change Partner, sessione dedicata ai ritratti di coppia; 15 Minutes To Be Real in cui i partecipanti, dopo l’esperienza della camera oscura, entrano in contatto con l'artista che li accoglie in silenzio, senza interazione verbale.

L’impatto con la macchina fotografica non sarà immediato. Ci si arriverà dopo una speciale esperienza in uno spazio immersivo, una vera e propria camera oscura, dove grazie a una serie di speciali stimoli sensoriali i partecipanti sperimenteranno la sensazione di portare alla luce la parte più intima di sé prima di accedere all'area dedicata agli scatti. Un’esperienza individuale, gratuita e aperta a tutti. La camera oscura, realizzata appositamente da BoxySystem per il progetto, ha quindi un ruolo fondamentale in My Hidden Ego. Si tratta di una sorta di portale verso l'interiorità, che aiuta a disconnettersi dal rumore esterno e a sintonizzarsi con la propria voce interiore. Passando attraverso la camera oscura prima degli scatti, i partecipanti hanno dunque l'opportunità di spostarsi "da fuori a dentro", ovvero di lasciar andare l'io sociale e connettersi con il proprio sé interiore più autentico, libero dalle aspettative e dalle pressioni della società, per connettersi con ciò che si è veramente al di là dei condizionamenti. Non è dunque la fotografia che si stampa dopo lo scatto, ma è come se il ritratto si componesse prima, dentro di noi e poi si rivelasse all’obiettivo e allo sguardo attento dell’artista.

Poi sì, la foto si stampa. Non in camera oscura ma al corner di stampa Fujifilm dove alla fine della sessione il ritratto verrà impresso su carta fotografica Silk di altissima qualità. E sarà il ritratto di un altro noi. Quello che probabilmente non avremmo visto prima. L’invisibile. L'essenziale. Quello che abbiamo dentro e che la fotografia incredibilmente riesce a tirare fuori.

Una foto e 621 parole.

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