L'assegno di sostentamento che spetta ai sacerdoti italiani e stranieri al servizio di una diocesi italiana è equiparato dal fisco a un compenso da lavoro dipendente. E quindi il cedolino mensile del sacerdote riporta la remunerazione spettante e le relative trattenute fiscali. Tuttavia, per motivi organizzativi, solo in questo mese vengono inserite le eventuali differenze di imposte ancora relative all'anno 2020, a credito oppure a debito. Questa operazione viene meglio specificata nell'apposita sezione del cedolino individuale. Di conseguenza anche nella nuova certificazione CU relativa al 2020 sono state inserite annotazioni non codificate al fine di agevolare il sacerdote nella lettura complessiva della rappresentazione dei redditi. Da alcuni anni questi documenti possono essere visualizzati e stampati direttamente accedendo al "Portale sacerdoti" presente sul sito dell'Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero. È breve poi il passo dalla CU alla dichiarazione dei redditi, utilizzando in particolare - sempre se scelto dall'interessato - il modello 730 Precompilato già disponibile da alcuni giorni sul sito dell'Agenzia delle Entrate. L'invio del Precompilato deve essere effettuato direttamente dal sacerdote oppure tramite i Caf, i Patronati, i professionisti abilitati. L'Istituto Centrale ricorda che è in atto una convenzione con l'Acli che prevede l'assistenza fiscale gratuita per la dichiarazione dei redditi e per altre casistiche. Diversa è la procedura per i sacerdoti che hanno richiesto a suo tempo l'assistenza fiscale dell'Istituto Centrale per il Sostentamento tramite l'Istituto Diocesano. Entro il prossimo 4 maggio, questi interessati devono consegnare all'ufficio diocesano il proprio modello 730 e, insieme, la busta chiusa del modello 730-1 per la scelta dell'8, del 5 e del 2 per mille dell'Irpef. Fra i redditi del 730 cartaceo devono essere indicati anche i redditi ricevuti nell'ambito del sistema di sostentamento del clero, come le remunerazioni degli enti ecclesiastici, le integrazioni e gli assegni di previdenza. Sempre utile rammentare ai sacerdoti di apporre la propria firma per l'8 per mille alla Chiesa Cattolica e di invitare i fedeli a fare la stessa scelta. Gli uffici diocesani per il sostentamento non accettano il 730 presentato da sacerdoti che non avevano richiesto l'assistenza fiscale.
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