Al n. 40 del recente documento del Dicastero per la comunicazione “Verso una piena presenza” si apprende che «“Parola del giorno” o “Vangelo del giorno” sono tra i termini più ricercati su Google dai cristiani», e che «l’ambiente digitale ci ha offerto anche molte nuove e più semplici possibilità per un regolare “incontro” con la Parola divina».
Ho accolto queste parole come un’autorevole conferma di un aspetto dell’incrocio fede-Chiesa-digitale di cui, empiricamente, sono da tempo consapevole: il commento alle letture, festive ma anche feriali, che la liturgia propone è la forma più diffusa di evangelizzazione online. Tra le numerose offerte registro, da pochi giorni, un’interessante new entry: l’account Instagram (e la pagina Facebook) “La terra come il mare” (shorturl.at/BCNQ1), che ha subito trovato nei canali social del blog “Vino Nuovo” (shorturl.at/dgFL5) la garanzia di un quotidiano rilancio. La formula è semplice quanto questi strumenti pretendono. «Ogni giorno un post con: un versetto del Vangelo del giorno; un’immagine correlata; una domanda come spunto per pensare». E visto che «un veloce post può chiaramente dare solo un piccolo spunto», sono presenti i riferimenti al brano di Vangelo del giorno, «così da poterlo recuperare, leggere e pregare per intero», e nei post che affiancano l’immagine lo stesso brano per intero.
Se dai social si risale all’omonimo blog (shorturl.at/xD016), si apprende che l’autore/ideatore di “La terra come il mare” è Gabriele Cossovich, 38 anni appena compiuti, educatore professionale e insegnante di religione a Tradate (Varese), oltre che firma abituale e apprezzata dello stesso “Vino Nuovo”. Nel «Chi sono» ci dice che ha «due passioni: la scrittura e l’approfondimento della fede cristiana», e che nel blog raccoglie «ciò che seguirle produce». Guardo su Instagram i venti post pubblicati sinora: le immagini collegate al versetto di Vangelo quotidiano sono belle, espressive, scelte con cura. Ma il punto di forza di “La terra come il mare” sta certamente nelle domande finali. Eccone alcune: «C’è olio nella tua lampada?»; «Sai fidarti nonostante tutto?»; «Qual è il tuo frutto?». Ben più di uno «spunto per pensare»: un esame di coscienza che ci mette immediatamente di fronte alla radicalità del Vangelo e alla fragilità della nostra sequela.
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