Cosa rimane, di questo Triduo pasquale, al fedele/utente della Chiesa digitale che qui ci raccontiamo? Le vie della Rete sono (quasi) infinite, ma ecco le mie tre sottolineature.Intorno al Giovedì santo l'attenzione si è concentrata sulla “nuova” lavanda dei piedi: come e perché delle donne tra i rappresentanti dei discepoli, durante la Messa “nella cena del Signore”? Tema a rischio banalizzazione, specie quando si sono cercate ardue sintesi. È accaduto in una didascalia comparsa mercoledì su una cronaca locale del Resto del Carlino: «Per quest'anno tra gli apostoli non sono ancora previste donne». La segnala su Facebook Luca Grasselli, che commenta lapidario: «Attendiamo aggiornamenti».Via Crucis è stata la parola-chiave di questo come di ogni Venerdì santo, anche nelle pagine online. L'icona dei dolori di tutti i tempi e dei nostri, a partire dagli attentati di Bruxelles. Così nella preghiera finale del Papa al Colosseo, dove la prima parte pare un salmo imprecatorio, al primo posto stanno le spade barbariche che fanno vittime innocenti, e al secondo i Pilati che non si fanno carico dei profughi. Tra i buoni e giusti della seconda parte ci ho visto Paola Olzer, la disabile da ascoltare perché dice «parole provate», grazie a Luigi Accattoli e a un'acquisita familiarità con il computer (http://tinyurl.com/gsqtjmy).Federico Pichetto, giovane parroco ligure, missionario della misericordia e blogger, ha scelto il Sabato santo per congedarsi, dopo tre anni, dal lavoro di «opinionista» su Il Sussidiario.net (http://tinyurl.com/hxa8xxa). Una scelta sorprendente e, par di capire, pasquale (curioso di lui, correrò, buon ultimo, a chiedergli l'“amicizia”). Scrive che è la festa della domanda: «Che dirà Dio? Che farà? Come si comporterà dinnanzi a tutta questa marea di vuoto, di paura e di mendicanza che si alza dalla terra? (…) Inutile cercare una risposta facile, commestibile. Bisogna accettare di stare, di rimanere, di non staccare gli occhi dalla pietra di quel sepolcro».
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