Un tragico gioco del destino ha legato vita, fortuna e morte di Jean-Baptiste Lully (1632-1687) al suo grandioso Te Deum. Eseguito per la prima volta con enorme successo il 9 settembre 1677 nella cappella del Castello di Fontainebleau per celebrare il battesimo del figlio maggiore – con padrino e madrina di stirpe regale: il sovrano Luigi XIV e la consorte Maria Teresa – venne ripreso più e più volte nel corso degli anni e l'8 gennaio 1687 risuonò presso la Chiesa dei Feuillants. Qui fu lo stesso autore a dirigere oltre centocinquanta musicisti e proprio in quella occasione Lully colpì accidentalmente il proprio piede con il bastone mentre batteva con estremo vigore il tempo (allora non esisteva ancora la bacchetta...); l'incidente venne trascurato, la ferita degenerò in cancrena e diventò fatale, causando il decesso del compositore di lì a poche settimane. A perenne testimonianza dell'arte del maestro francese rimane una delle pagine più memorabili della storia delle musica sacra dell'Ancien Régime, che Leonardo García Alarcón ha registrato nella Cappella di Versailles alla guida del Coro da Camera di Namur e della Millenium Orchestra. La lettura risulta fedele, piacevole e celebrativa al punto giusto, lontana da manierismi eccessivi e vicina invece allo spirito autentico con cui Lully ha inteso portare in chiesa il linguaggio teatrale della tragédie lyrique. Il suo Te Deum si spinge però ben oltre, inaugurando una nuova forma di quello stile retorico, encomiastico e commemorativo che avrebbe fatto scuola ai contemporanei (ma anche ai posteri), attraverso l'utilizzo di trombe, timpani e potenti cori omoritmici oltremodo appropriati per rendere contemporaneamente gloria a Dio e al Re di Francia. Il programma del disco viene completato da altri due altri capolavori di Lully, il Dies irae e il De profundis, entrambi eseguiti ai funerali della sovrana Maria Teresa nel 1683; estremo sigillo apposto tra la caducità della esistenza umana e l'immortalità della musica più sublime.
Jean-Baptiste Lully
Te Deum
Leonardo García Alarcón
Alpha. Euro 20,00
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