Nove milioni di italiani usano l'app Telegram (qui per Android e qui per Ios/Apple), e non solo per scambiarsi messaggi. Se non siete tra questi e chiedete in giro cosa sia, probabilmente vi risponderanno che è una specie di WhatsApp. Ma è molto di più.
Per i fratelli russi Nikolai e Pavel Durov, che l'hanno fondato nel 2013, «Telegram è più veloce e più sicuro di WhatsApp». Ma il successo crescente di Telegram (+30% in Italia, solo nell'ultimo anno, e un tempo medio di utilizzo di 3 ore e mezza al mese) è legato anche alla facilità con la quale si possono reperire informazioni di ogni tipo e contenuti anche pirata (soprattutto film, software e musica)». Tutto nasce dal fatto che i dati degli utenti sono protetti. Non vengono venduti alla pubblicità ma nemmeno messi al servizio della giustizia.
Così, mentre Telegram difende la privacy di tutti permette anche l'anonimato a chi diffonde contenuti pirata o usa l'app per comunicazioni illegali. Non a caso, fino a qualche tempo fa, i terroristi islamici avevano addirittura creato su Telegram dei canali che usavano per comunicare al mondo le loro malefatte. Oggi, invece, delinquenti, terroristi e non solo loro usano le «chat segrete» del sistema. Per due motivi: sono totalmente criptate e si possono autodistruggere al termine, cancellando ogni traccia.
Su Telegram è possibile cancellare anche le conversazioni "normali", o parti di esse, anche andando indietro nel tempo. Una funzione a prima vista molto utile ma che nasconde un'altra faccia della medaglia: in questo modo infatti si fanno sparire anche dai computer centrali prove di reati, facendo felici i colpevoli e mettendo in seria difficoltà le vittime.
Ciò che rende facile la pirateria attraverso Telegram è anche il fatto che si possano inviare file di grandi dimensioni, fino a un massimo di 1,5 GB, cioè come un film in ottima risoluzione (su WhatsApp il limite massimo e di 100 MB nella versione per smartphone Android e di 128 MB per quella IOS/Apple).
C'è anche la possibilità di creare canali nei quali pubblicare contenuti criptati. Come quella di aprire gruppi fino a 200mila utenti (mentre quelli di WhatsApp al massimo ne contengono 256). C'è poi un'altra caratteristica che rende Telegram molto versatile. L'esistenza di una piattaforma per permettere, a sviluppatori terzi, di creare Bot. Cioè, dei contatti Telegram “automatici” in grado di svolgere molte operazioni e fornire le più disparate informazioni. Per esempio: per condividere video da YouTube in un messaggio basta digitare nel testo @vid e il nome dell'artista o il tema del video (esempio @vid Ligabue e vi appariranno tutti i video disponibili su YouTube del rocker di Correggio). Lo stesso vale per le voci di Wikipedia (@wiki), le immagini (@bing), le informazioni sui film (@imdb).
Ancora: il bot Unit Conversion vi aiuterà a convertire tutte le unità di misura. WeatherBot fornisce informazioni meteo, GroceryListBot vi permette di creare liste della spesa, Translatebot traduce le frasi in maniera istantanea, anche in chat di gruppo mentre Moolahbot fornisce i cambi aggiornati delle monete. TreniBot comunica gli orari di arrivo e partenza dei treni (segnalando anche i ritardi), SudokuBot permette di giocare a Sudoku direttamente dal dispositivo mentre 4K Download Bot vi fa scaricare file audio e video da piattaforme come YouTube, SoundCloud, Vevo, Facebook, Vimeo, Dailymotion. Con TrackBot potete tenere traccia di spedizioni fatte attraverso numerosi corrieri nazionali ed internazionali mentre con PollBot potete creare in maniera molto semplice sondaggi per gruppi e canali Telegram. A proposito di canali Telegram: anche Avvenire ne ha uno. È dedicato al Santo del giorno. Per iscriversi basta digitare «Il Santo del giorno» nella barra di ricerca dell'app oppure andare qui.
PS Se siete interessati ad altri bot per Telegram, trovate qui molti suggerimenti.
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