In chiusura dell’anno, l’Inps scatta una foto dei suoi archivi con gli ultimi dati sull’andamento consolidato dell’occupazione (Osservatorio Statistico per gli anni 2019 - 2021). Nello scenario delle diverse categorie lavorative l’attenzione statistica si è soffermata, in particolare, sul settore del lavoro indipendente “classico”, che comprende gli artigiani, i commercianti e i lavoratori autonomi agricoli. In questo selfie d’annata, si rileva una lenta ma costante contrazione degli occupati: gli artigiani tra il 2019 e il 2021 perdono oltre 35mila unità (-2,3%), i commercianti quasi 50mila (- 2,5%), gli agricoli circa 7mila lavoratori (- 1.7%). Nella contrazione numerica emerge tuttavia la presenza in crescita dei lavoratori con cittadinanza extraUe, che assomma al 10,8% tra i commercianti, in linea con l’analoga aliquota presente fra i dipendenti privati. La possibilità di abbinare i dati dei lavoratori autonomi con le pensioni dirette di vecchiaia e di anzianità, rilevabili dal Casellario dei pensionati, ha consentito di approfondire il tema degli autonomi in pensione che risultano ancora in attività. Tra questi spiccano con quote elevate gli autonomi agricoli (22,9%), gli artigiani (9,5%) e i commercianti (8,5%).
Si intuisce, dal complesso delle cifre dell’Inps, il peso del Covid che nella sua diffusione nel 2020 e 2021 ha inciso sui ricavi delle attività autonome e che indotto non pochi esercizi alla chiusura definitiva dell’attività, favorita per i commercianti anche dall’indennizzo mensile per la cosiddetta “rottamazione delle licenze”. Seguendo la capienza delle risorse, l’Istituto di previdenza comunica che sono ora in liquidazione le domande di indennizzo presentate tra il 1° settembre e il 30 novembre scorso, in attesa di apposite istruzioni agli uffici per la liquidazione delle richieste pervenute dal 1° dicembre.
L’elaborazione dei dati non ha rallentato l’attività di recupero dei contributi non versati da artigiani e commercianti sulla base di un maggiore imponibile rilevato dall’Agenzia delle Entrate. È ora in corso l’emissione degli avvisi di addebito a seguito degli accertamenti relativi agli anni 2019 e 2020. Sono stati esclusi dall’attuale operazione gli addebiti per importi inferiori a 10,33 euro, le posizioni di soggetti deceduti e le posizioni già oggetto di accertamento di altri uffici Inps.
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