Il segnatempo sul sito www.speisatelles.org (bit.ly/3peQcbg) dice: «Lancio effettuato da 12 giorni 00 ore 09 minuti 16 secondi»; naturalmente solo lo screenshot che ho effettuato consente di fermarlo. Chi come me, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, seguiva incantato le missioni spaziali americane (e russe), rivive in questo segnatempo il fascino di quei conti alla rovescia. Rimando alla cronaca del lancio che il sito di “Avvenire” ha postato dieci giorni fa (bit.ly/3r4G70N), limitandomi a ricordare che Spei Satelles è il nome della missione spaziale che ha messo in orbita, contenuto nel satellite CubeSat 3U, un nanobook contenente il messaggio pronunciato da papa Francesco in piazza San Pietro durante la Statio Orbis del 27 marzo 2020, in pieno lockdown. Promossa dal Dicastero per la Comunicazione, l’iniziativa ha altri soggetti di ispirazione cristiana tra i maggiori partner: lo Iusve, l’Idgce e il Servizio per l’Apostolato digitale dell’arcidiocesi di Torino, il cui responsabile, don Luca Peyron si è grandemente speso, nell’ambiente digitale e non, nel promuovere l’iniziativa. «#SpeiSatelles è stata ed è una meravigliosa avventura spaziale condivisa con i giovani e che guarda e coinvolge soprattutto loro. I #giovani in senso anagrafico, ma soprattutto i giovani in senso spirituale, coloro che vogliono continuare a essere giovani perché continuano a generare vitalità e speranza per le persone che incontrano», ha scritto nel post che vi ha dedicato lo scorso 13 giugno (bit.ly/3NJinbG). Chi come me, tra gli anni Sessanta e Settanta, pensava che nel giro di mezzo secolo viaggiare nello spazio sarebbe diventato un comportamento comune e diffuso, ha anche apprezzato la possibilità, cui il sito dà grande rilievo, di salire digitalmente a bordo del satellite, tramite un chip: iscrivendo il proprio nome in un apposito form e pagando il “biglietto” tramite la promessa di «fare una buona azione sulla Terra» (che occorre esplicitare) «affinché vi sia speranza e fraternità per tutti».
Ho fatto qualche verifica (ci si può iscrivere anche ora che il satellite è in orbita) e mi è parso di capire che sinora sono stati “venduti” meno di 1.500 ticket: in assoluto non sono molti, ma se penso che hanno fruttato 1.500 buone azioni in più sulla Terra, ne traggo non poca consolazione.
© riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: