Nei diversi saggi e nel volume che ha dedicato al repertorio strumentale di Antonio Vivaldi, il musicologo Cesare Fertonani ha minuziosamente scandagliato in profondità l'intero catalogo del "Prete rosso", ricostruendo pagina dopo pagina genesi, storia e caratteri di ogni singola opera. All'interno dei capitoli dedicati alla fortuna degli inossidabili concerti delle "Quattro stagioni" " cioè dei primi quattro titoli della raccolta "Il cimento dell'armonia e dell'inventione op. VIII" " insieme con le trascrizioni per vari strumenti concepite da Nicolas Chédeville, Jean-Jacques Rousseau e Giovanni Antonio Guido, si impone all'attenzione una singolare partitura di Michel Corrette (1707-1795), il cui lungo e altisonante frontespizio recita: "Laudate Dominum de c"lis / Pseaume 148 / Motet à Grand Ch"ur / arrangé dans le Concerto du Printemps de Vivaldi".
Si tratta del Laudate Dominum attraverso cui il compositore francese, intorno al 1766, ha rielaborato la celeberrima "Primavera" del Maestro veneziano in una versione per soprano, contralto, baritono, coro a cinque parti e orchestra, recentemente inclusa in un'incisione discografica realizzata da Martin Gester e dai complessi vocali e strumentali La Maîtrise de Bretagne e Le Parlement de Musique (cd pubblicato da Ambronay e distribuito da Ducale); opera spettacolare per fantasia di concezione e raffinatezza di scrittura, nella quale l'impianto e la cifra virtuosistica del concerto originale (compresi i funambolici passaggi del violino solista) vengono mantenuti inalterati nella struttura, ma ulteriormente rivisitati, ampliati e riarrangiati "à la français" in modo sorprendente, con l'intento di non soffermarsi solo sull'aspetto meramente musicale, ma di riadattare sul sacro testo del Salmo il programma del "sonetto dimostrativo" da cui è partito Vivaldi. Le suggestive descrizioni sonore di uccelli e piante, prati e ruscelli, venti e temporali del compositore veneziano, attraverso il minuzioso lavoro di Corrette vanno così a identificarsi e sovrapporsi alle lodi bibliche per le bellezze del creato; e l'esaltazione musicale della stagione primaverile si amplifica esponenzialmente fino a diventare un'universale celebrazione delle sfere celesti e della potenza del Signore.
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