La puntata pilota di Il ricco e il povero, in onda su Nove e Dmax nell'estate scorsa, non era stata male, anche se, pur annunciandosi come un reality, aveva ben poco di reale. Eppure si parlava di “adventure game”, ovvero di un gioco d'avventura con le regole, appunto, del reality: telecamere che seguono i protagonisti nelle loro avventure presunte reali e i protagonisti che a loro volta le commentano parlando direttamente alla telecamera. A tenere su il tutto era stata la strana coppia di protagonisti: il conduttore televisivo Costantino Della Gherardesca (Pechino Express) e il cuoco, ex rugbista, Gabriele Rubini in arte Chef Rubio (Unti e bisunti). A determinare ricchezza e povertà le situazioni in cui si ritrovavano i due, nel corso di un viaggio a sorpresa, in base alla vittoria o alla sconfitta in una serie di prove di varia natura. In ogni caso il vincitore si aggiudicava la possibilità di vivere delle esperienze a cinque stelle, mentre l'altro si trovava catapultato in contesti ben più spartani. Tappa del “pilot”: Marrakech. Adesso Il ricco e il povero, realizzato da Magnolia per Discovery Italia, è arrivato, con le stesse regole (ma con giochi più banali), nella sua versione definitiva il venerdì in prima serata su Nove. Dei due protagonisti è restato solo Rubio, che ogni volta, per cinque puntate della durata di un'ora circa, se la vedrà con nuovi compagni di viaggio. All'esordio se l'è vista con Carmen Russo ad Atene. Sarà poi la volta di Fabio Canino a Budapest, di Massimiliano Rosolino a Porto, di Arisa a Copenaghen e di Francesco Pannofino a Siviglia. Nel mezzo anche la riproposizione della puntata pilota con Costantino della Gherardesca in Marocco. Tornando in Grecia, ad Atene, nella puntata di venerdì scorso con la Russo, tutto è apparso molto recitato, troppo costruito. All'inizio è stata dura seguire le false peripezie dei due. Poi ci si è un po' abituati apprezzando soprattutto le vedute della città dall'alto e anche quelle dal basso all'interno dei posti più caratteristici di Atene come il Mercato delle pulci o il negozio del “Poeta dei sandali”. Tutto il resto è nelle mani dei due. Sta a loro apparire più o meno simpatici, più o meno credibili in situazioni tutt'altro che realistiche. La naturalezza e la credibilità di Carmen Russo non è stata il massimo. Avanti il prossimo. Staremo a vedere.
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