Il disco intitolato Sacred Music e dedicato al repertorio liturgico di Baldassarre Galuppi (1706-1785) rappresenta una sintesi vincente che rilancia a 360 gradi i fasti del marchio Made in Italy nel panorama classico internazionale (cd pubblicato da Deutsche Harmonia Mundi e distribuito da Sony).
Da una parte troviamo infatti riunite le opere di un artista che in pieno Settecento ha girato in lungo e in largo l'Europa da protagonista assoluto, tra Londra (dove fu nominato compositore del Teatro Reale), San Pietroburgo (al servizio presso la corte di Caterina II di Russia) e Venezia (come maestro di cappella della Basilica di San Marco); da un'altra un giovane gruppo di interpreti (i Ghislieri Choir & Consort diretti da Giulio Prandi) le cui radici affondano nella tradizione di un'illustre istituzione di Pavia – il Collegio Ghislieri, appunto – che vanta una storia di quasi 450 anni e una missione fondante volta a promuovere cultura e merito sia a livello formativo che educativo; infine la politica illuminata sostenuta dalla dirigenza della sede italiana di Sony Classical, che ha deciso da tempo di puntare e di investire sul ricco patrimonio di autori e interpreti di casa nostra, offrendo l'opportunità di realizzare approfondite ricerche musicologiche che sfociano poi nell'incisione discografica di alcuni tesori artistici di assoluta eccellenza.
Come le parti di Messa e i salmi riuniti in questo cd, scritti da Galuppi nell'arco di oltre trent'anni. Ce n'è davvero per tutti i gusti: traboccante verve melodica e solido contrappunto, passaggi di grande effetto dal punto di vista tecnico ed espressivo (nei variopinti pannelli sonori del Dixit Dominus o nell'afflato drammatico del Kyrie) ed episodi di estrema grazia e finezza introspettiva (il commovente ed etereo «Et incarnatus» dal Credo o il tormentato «Qui sedes ad dexteram Patris» dal Gloria).
Pagine davvero esaltanti, che Prandi e compagni assecondano con sensibilità e intelligenza, affiancati da un ottimo cast di cantanti solisti, formato dal soprano Roberta Invernizzi, dal contralto Romina Basso, dal tenore Krystian Adam e dal basso Sergio Foresti: un quartetto vocale che imprime il proprio sigillo d'autore con bellezza di timbro e accuratezza di fraseggio.
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