Ci sono tanti modi di raccontare e promuovere un territorio. Uno di questi è la fotografia. Non quella che scorre ossessivamente, post dopo post, sui social e neanche quella puramente da cartolina, che sia digitale o d’altri tempi. C’è una sorta di “phototelling” di fotografi che risiedono, artisticamente in un territorio, cogliendone il proprio particolare e unico punto di vista. Visioni meditate di un terroir e dell’uomo che lo abita. Un lavoro artistico e se vogliamo antropologico. Uno strumento di comunicazione e promozione che si diffonde fra enti del turismo e aziende. Soprattutto agricole e vitivinicole che su questa formula di racconto stanno costruendo collezioni, relazioni, etichette e visioni. Non mancano esempi straordinari come quelli di Frescobaldi, di Planeta o Donnafugata per citare esempi ormai collaudati di valorizzazione “artistica” di un luogo e di un vino.
Ad aggiudicarsi il primo premio, fra i 45 professionisti che hanno partecipato al concorso che si è svolto in estate, è stato l'emozionante foto-racconto di Loredana Mantello, intitolato "Tra cielo e terra", per la delicatezza delle stampe, l'attenta composizione dei piani, l'andamento della visione per dittici e l’uso garbato ma intrigante delle scritte sulle immagini. La visione restituita è quella di un territorio poetico, a tratti trasognato, dal sapore millenario: "...spazi immensi, terre infinite, dolcissimo intreccio di paesaggi, contadini, e poeti". Foto, come dipinti da pennellate di luce.
Uno dei dittici "Tra cielo e terra" per il concorso fotografico "Esplorare Gavi" - Loredana Mantello
La giuria - composta da Fabio Castelli (fondatore e co-Direttore Mia Fair), Antonio Carloni (direttore di Cortona On The Move), Denis Curti (curatore d’arte), Maddalena Fossati (direttrice Condé Nast Traveller Italia e la Cucina Italiana), Francesco Moneta (fondatore di The Round Table progetti di comunicazione), Maurizio Montobbio (presidente Consorzio Tutela del Gavi), Roberto Mutti (curatore d’arte), Massimiliano Tonelli (direttore di Artribune) - ha poi premiato, come secondi ex aequo, Tiago&Tania con le geometrie e le visioni di “Terre di Storia” e Monica Silva con le dimensioni oniriche de “I Cieli di Gavi”, convogliando "messaggi unici ed indimenticabili, proprio come un buon bicchiere di vino alla fine di una giornata per dare pace ai sensi, per distendersi guardando i cieli, dipingendo le nuvole". "Siamo molto soddisfatti di questo progetto -evidenzia Montobbio -. Lo sguardo degli artisti è davvero riuscito a catturare le emozioni che il nostro territorio sa trasmettere e permette anche a noi stessi, così immersi in una dimensione di "normalità" quotidiana, di vedere il nostro territorio con occhi nuovi".
Per Loredana Mantello, alessandrina di nascita, ma con una carriera fotografica fra l’Arabia Saudita e il Bahrein dove vive, è stato come tornare a casa. Ripercorrere i filari della tradizione, la terra delle radici: "Non ci stanchiamo mai di seguire con lo sguardo le colline e di ritrovarci a volare in un paesaggio che incorona alla perfezione questi quadri, una molteplice visione che lascia intravedere una profondità quasi artistica come rivelazione della natura dell'uomo - scrive la fotografa presentando i suoi dittici -. Non stanchiamoci mai di guardare l'orizzonte, il profilo che delimita il confine con le sue ombre e le sue luci ed è lì che le radici si sono consolidate. Nell’aria galleggia l'odore della terra bagnata dalla pioggia come per irrorare di nuova energia le tradizioni da tramandare. Questi luoghi sono la casa dei padri dove i figli a loro volta diverranno padri; sono i luoghi in cui uomini e donne sono uniti alla propria terra ed i suoi frutti. Spazi immensi, terre infinite, dolcissimo intreccio di paesaggi, contadini, e poeti. Ed è proprio in questi spazi che si intravede l’infinito". Tra cielo e terra. Nel Gavi, da scoprire in un bicchiere di bianco. Grazie a un clic.
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