Se ne sono occupati anche “Aleteia” ( tinyurl.com/y7tc7teh ) e il blog “Come Gesù” ( tinyurl.com/ydd6lu6q ), che ne ha rilanciato un'intervista a “La Stampa”. A una settimana dalla pubblicazione del video-bufala (5 milioni di visualizzazioni su Facebook) in cui interpreta un ex marinaio dell'Aquarius dedito a rivelare le reali, confortevolissime condizioni dei naufraghi, Gian Marco Saolini sembra aver salito rapidamente molti gradini nella scala della popolarità. Oggi qualsiasi ricerca, su Google e sui social network, ne restituisce il nome completo appena si digitano le prime lettere. La maggior parte delle fonti lo qualificano “troll di professione”, ma egli, che non proviene dall'anonimato, dà di sé stesso una descrizione più profilata sul mondo dello spettacolo. A esso effettivamente appartiene, con la variante che un tempo quelli come lui facevano la gavetta nei locali di cabaret, mentre nel suo caso la notorietà è passata attraverso una presenza assidua e ridondante sulla Rete. Dove, in particolare intorno alla viralità e alle fake news, dice di aver anche maturato, attraverso ripetuti “esperimenti sociali”, idee e strategie: ciò che, a prima vista, è confermato dai video che realizza e interpreta, pur spregiudicati e fatalmente in bilico tra il cavalcare un fenomeno e il denunciarlo.
L'interesse intorno a lui manifestato (anche) delle fonti specializzate sulle questioni religiose non ne esaurisce i “link” con le cose della fede. Sulla pagina Facebook, mentre l'immagine di copertina contiene un turpiloquio, l'immagine del profilo lo ritrae con alle spalle un tradizionale Gesù, e in una posa che suggerisce analogia, così che l'antitesi moltiplica lo sgradevole effetto provocatorio. Infine, tra le sue fake-parodie dei “tipi da web” ho trovato anche quella di un prete, il sedicente don Marco Sarroco. In 10 video, usciti tra febbraio e aprile 2017, prova a imitare i preti “veri” che credono nelle potenzialità evangelizzatrici della Rete. Non direi che ci riesce, ma qualcuno (forse) ci casca.
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