Al termine della dichiarazione sul conflitto ucraino rilasciata ieri pomeriggio, anche attraverso l'inconsueto, per lui, strumento del video ( bit.ly/3HgSUzR ), il segretario di Stato vaticano card. Pietro Parolin ha detto: «Continuiamo a pregare e digiuniamo – lo faremo il prossimo Mercoledì delle Ceneri – per la pace in Ucraina e per il mondo intero». Esplicito il riferimento all'appello con il quale papa Francesco ha concluso l'Udienza generale di mercoledì 23, quando ha chiesto ai credenti di dedicarsi «intensamente», nel giorno di inizio della Quaresima, alla preghiera e al digiuno «per la pace». Qualche ora prima della dichiarazione del cardinal Parolin è stato presentato nella Sala stampa della Santa Sede il messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2022 ( bit.ly/3JPykIu ). Non contiene, per evidenti ragioni tecniche, riferimenti alla guerra intrapresa dalla Russia, ma ne contiene, come vuole la secolare tradizione del tempo quaresimale, al digiuno, che fortifica «il nostro spirito per il combattimento contro il peccato». Con una severa sottolineatura a proposito dei media digitali. Il Papa infatti, richiamando la sua enciclica "Fratelli tutti", annovera il «rischio di dipendenza» da essi, con il conseguente impoverimento dei rapporti umani, tra le vie che la «concupiscenza», nei nostri tempi, ha trovato per «far precipitare l'uomo nel peccato», e indica nella Quaresima il «tempo propizio per contrastare queste insidie e per coltivare invece una più integrale comunicazione umana fatta di "incontri reali" a tu per tu». Quando eventi come quelli di questi giorni irrompono nella nostra quotidianità viene la tentazione di cercare un aiuto, spesso illusorio, nell'accumulo di informazioni su informazioni, anche se contraddittorie: attraverso i media digitali possiamo attingerne ovunque siamo, per tutto il tempo che vogliamo. Riusciremo ugualmente a digiunare da essi, nei giorni a venire, sapendo di farlo anche «per la pace in Ucraina e per il mondo intero»?
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