Volendo dare conto, in questa rubrica, di “tutte” le occasioni in cui papa Francesco si esprime a proposito dell’ambiente digitale e degli strumenti che consentono di abitarlo, riprendo, a più di tre mesi da quando è stato pronunciato, il videomessaggio di 2 minuti e mezzo con il quale il Papa ha partecipato a “Hechos29”, l’incontro internazionale di giovani evangelizzatori digitali che si è svolto a Monterrey, in Messico, il 5-6 agosto 2022. Le oltre 14mila visualizzazioni di cui tale video ha goduto sinora sul canale YouTube ispanofono di Vatican News ( bit.ly/3E4fLPo ) testimoniano l’interesse con il quale è stato accolto. Nel testo infatti Francesco evoca, e non è la prima volta, l’idea di considerare gli ambienti digitali come una vera e propria terra di missione, e lo fa utilizzando un verbo, «misionar», di cui nella traduzione italiana, «missionare», i media vaticani hanno fatto il calco ( bit.ly/3WY5Kw4 ), essendo in effetti più immediato della perifrasi «andare in missione». Per sostenerne l’opportunità, pur consapevole dei rischi che si corrono quando si esplorano mondi non conosciuti (ciò che il termine “missione” già implica), Francesco non esita a ripetere una delle espressioni più celebri del suo pontificato: «Preferisco una Chiesa ferita perché esce nelle periferie esistenziali del mondo a una Chiesa malata perché resta chiusa nelle sue piccole sicurezze». E vi aggiunge un verbo carico di Vangelo, che a maggior ragione è stato mantenuto anche nella versione italiana. Esorta infatti a «samaritanear», nel senso di portare avanti «negli spazi digitali» una missione «piena di umanità», affinché «la cultura contemporanea possa conoscere Dio sentendolo in voi». Per poi concludere: «Che le parole siano accompagnate dalla carità, e che la virtualità rafforzi la presenzialità, affinché la Rete generi comunione che renda presente Gesù nella propria cultura». L’accostamento tra il samaritano della parabola e il comunicatore contemporaneo fu un dono che papa Francesco fece ai giornalisti nel 2014, con il suo primo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. «Chi comunica, infatti, si fa prossimo», scriveva. Ora, per ricordare questo ideale – che in Rete è per tutti, non solo per i professionisti della comunicazione – abbiamo un’unica parola: “samaritanare”.
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