Il comparto frutta verso un 2024 in positivo
domenica 29 dicembre 2024
I
l 2024 che sta per finire potrebbe chiudersi positivamente per il comparto della frutta. A far sperare in questo senso sono le ultime rilevazioni dell’Osservatorio di mercato di CSO Italy, una delle più significative realtà del comparto. Certo, mancano ancora i dati di novembre e dicembre, che arriveranno a gennaio, ma i primi 10 mesi dell’anno hanno tutto sommato fatto segnare un aumento dei consumi. Stando a quanto riportato dal Corriere Ortofrutticolo, che appunto ragiona sui dati CSO, da gennaio a ottobre sono stati acquistati circa 4,3 milioni di tonnellate di ortofrutta da parte delle famiglie italiane per il consumo fresco e domestico, grosso modo quanto nello stesso periodo del 2023 nonostante le difficoltà economiche delle famiglie. La spesa in questo parziale d’anno è stata di oltre 10,5 miliardi di euro e – fa rilevare il Corriere - cresce del 2% a causa di un lieve incremento del prezzo medio. Andando più nel dettaglio, l’Osservatorio CSO Italia e il Corriere Ortofrutticolo sottolineano come solo oggi sia possibile valutare compiutamente la campagna estiva che pare sia andata bene un po’ per tutta la frutta. I tecnici parlano quindi di una “ottima performance per le nettarine” (+ 12% sull’anno precedente) e di “lieve flessione per le pesche” (-3% sul 2023). Scende, invece, del 3% il consumo di albicocche, a fronte però di un +3% delle susine di un +22% delle ciliegie. Consumi in netto aumento anche per l’uva da tavola fino a settembre per arrivare ad un risultato sui 10 mesi del +1%. “Nel complesso delle specie estive – dice il Corriere - gli acquisti al dettaglio sono aumentati del 2%”. Naturalmente i tecnici del comparto non si sbilanciano e spiegano come sia “difficile al momento fare una proiezione di chiusura d’anno”. Il buon risultato sui 10 mesi è stato tra l’altro dovuto ad aumenti generalizzati registrati fino a tutto agosto che hanno compensato un prima battuta d’arresto in settembre (consumi scesi dell’1%) e il tracollo di ottobre (-5% rispetto allo stesso mese del 2023” dovuto soprattutto al -10% della frutta in generale aggravato da crolli dei consumi di mele (-8%) e di uva da tavola (-22%). La conclusione dell’Osservatorio CSO è quindi tutto sommato semplice: a questo punto l’anno potrebbe chiudersi bene ma a decidere tutto saranno i consumi di novembre e dicembre. Ma già adesso si può trarre una conclusione: quello della frutta è uno degli esempi di come le produzioni agricole siano non solo influenzate dall’andamento climatico, ma anche da quello dell’economia in generale che si riflette sui consumi e quindi sulle remunerazioni di tutta la filiera che porta i prodotti dai campi alle tavole. © riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: