Il cavaliere errante, la cavalcatura, gli speroni, il cappello a falda larga, la colt calibro 45, il sigaro, il whisky: elementi irrinunciabili e identificativi del Far West, ovvero di un mito soprattutto per gli Stati Uniti, che colmano così il vuoto determinato dalla mancanza di altra storia. Un mito al quale il cinema ha dato un contributo determinante con un genere tra i più amati del grande schermo che spesso trova spazio anche in televisione. Succede pure in queste settimane sul canale 303 di Sky Cinema Collection, che dal 20 luglio al 2 agosto propone a ritmo continuo quaranta film che hanno segnato la storia del western. Tra l'altro proprio in questi giorni era di turno in prima serata la mitica “Trilogia del dollaro” firmata dal grande Sergio Leone: lunedì è stata la volta di Per un pugno di dollari, ieri sera di Per qualche dollaro in più e stasera tocca a Il buono, il brutto e il cattivo. E a proposito di mito, Leone sosteneva che il più grande scrittore di western è Omero e che i suoi personaggi non sono altro che gli archetipi degli eroi del West. Effettivamente nei film western c'è un'epica, ad esempio quella del pistolero solitario che arriva dal nulla e nel nulla ritorna, ma c'è anche una “liturgia” come quella del duello che Leone trasformò addirittura in “triello” con una lunga sequenza di Il buono, il brutto e il cattivo che ancora oggi viene studiata nelle università di cinema come esempio di montaggio. Ma quelli di Leone, che per di più era italiano e non americano, erano film sul genere western (che in modo sprezzante furono definiti da certa critica «spaghetti western»), ma non erano film sull'epopea del Far West, che soltanto nell'epoca del muto contava già migliaia di pellicole in cui il cowboy era l'eroe positivo, il tutore della legge, il difensore dei deboli. Le cose cambieranno con John Ford e con Ombre rosse alla fine degli anni Trenta. Da lì in avanti si registreranno tanti titoli tra cui i quaranta proposti da Sky e nei quali non c'è più una divisione netta tra buoni e cattivi. L'importante è che ci sia ancora una pistola da estrarre e una fondina da poter inquadrare con un cosiddetto «piano americano», dalle ginocchia in su, nato apposta per i film western.
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