Il sacerdote che ci scrive per "La Voce" di questa settimana parla di «un caso molto pietoso di una famiglia che conosco da molto tempo». Pietoso perché nella vita di Salvatore, nella periferia povera e degradata in cui risiede, in una grande città del Sud Italia, si intrecciano disoccupazione cronica, lutti e malattie. Salvatore è sposato e ha avuto tre figli. Il primo, Carmine, è morto nel 2004 per un tumore al cervello, precipitando la famiglia in una disperazione senza fine. Il secondo, Giuseppe, «è nato idrocefalo post emorragico, e nel susseguirsi degli anni ha subìto diversi interventi chirurgici». E non è ancora finita, perché il terzogenito, Giovanni, è affetto dalla nascita da ipotiroidismo congenito e piede torto. Immaginiamoci questa famiglia, con un padre disperato, da tempo senza lavoro, che vive di piccolissime entrate e non ha risorse sufficienti a curare in modo adeguato i suoi figli, ognuno con problemi seri. Il parroco che ci scrive si affida alla generosità dei lettori di questa rubrica. I bisogni della famiglia di Salvatore sono grandi: ci sono debiti per diverse migliaia di euro per visite specialistiche per i figli e altri per le necessità del vivere quotidiano. «Non resta che sperare nel miracolo della solidarietà, per cui mi rivolgo a voi e alla vostra generosità cristiana – conclude il parroco – affinché con un aiuto possiate lenire le loro sofferenze. Sarà un segno che non potrà che fare del bene a questa povera famiglia, dandole un po' di sollievo». Si può aiutare Salvatore anche con un piccolo contributo, utilizzando il Conto corrente postale 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", piazza Carbonari 3, Milano. Assegni intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche fare un versamento ad Avvenire Nei Spa - La voce di chi non ha voce - Banco Bpm Iban IT05Y0503401741000000012201.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: