Lo slogan col quale si presenta è decisamente impegnativo: «È iniziata una nuova era della navigazione in Internet». Si chiama «qikfox Browser» (con la q minuscola e la B maiuscola) e per ora è disponibile solo in America e su invito. È un programma per navigare online che punta a fare concorrenza ai vari Google Chrome, Firefox, Edge, Safari eccetera. «La nostra missione è darti un'esperienza Internet affidabile in cui la tua sicurezza, la privacy e la riservatezza sono garantite» spiega l'azienda. Una scelta, raccontano i creatori, nata dopo che la mamma di uno di loro («che non è una sprovveduta del web») è rimasta vittima di una truffa online, «dopo avere cliccato su un annuncio di Google». All'inizio il team ha creato un'estensione per Google Chrome che è già disponile per tutti. «Alimentata da un sistema di apprendimento automatico, è in grado di rilevare, bloccare e avvisare l'utente di Internet in merito a siti web non sicuri, di truffe o di phishing (cioè di quelle truffe dove malintenzionati cercano di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile come una banca o le poste).
L'estensione qikfox si basa su sistemi «che registrano e memorizzano "impronte digitali" di migliaia di siti web truffa. Ogni volta che, durante la navigazione online, l'estensione rileva un sito web truffa, lo blocca». Il nuovo browser omonimo fa di più. Promette una navigazione online più veloce («il doppio di quella a cui sei abituato»), più sicura («non ti consente di andare su siti sospetti») e più rispettosa della privacy («non permettiamo ai siti di monitorare la tua attività»). Non è finita qui. «Ogni estensione o app collegata al browser viene verificata e, se ritenuta dannosa, bloccata». Anche la pubblicità e i sistemi di tracciamento vengono bloccati da «qikfox». La versione premium del browser viene fornita anche con un sistema antivirus integrato.
Meno chiara appare la seconda parte della presentazione, dove si legge: «Siamo una piattaforma che rende più democratico l'accesso a Internet sia per i consumatori sia per le piccole imprese». Per capire come non resta che leggere i sei punti cardine del progetto. Il primo però è fumoso: «I consumatori dovrebbero essere in grado di condividere i contenuti senza mediatori». Il secondo è entusiasmante ma anche qui privo di dettagli: «Un'Internet moderno dovrebbe diffondere informazioni affidabili da fonti credibili». Giusto, giustissimo. Ma come avviene tutto questo grazie a qikfox non è dato saperlo. Più facilmente comprensibili sono gli altri quattro punti, tanto più che ruotano tutti attorno alla sicurezza e alla privacy degli utenti. «Il software deve rispettare la privacy dei consumatori. La piattaforma dovrebbe garantire sicurezza e protezione come impostazioni predefinite». E ancora: «Tutte le e-mail, la messaggistica e i sistemi di comunicazione video e vocali dovrebbero essere protetti». Infine: «Il web dovrebbe garantire sempre transazioni sicure da fonti verificabili».
Piccolo particolare: il mondo quasi perfetto promesso da qikfox non è gratis. Meglio: è gratis la sua estensione per Google Chrome ed è gratis la versione base del browser ma la versione premium costa 180 dollari l'anno. Al momento ha già 4.000 abbonati. Che sono destinati a crescere rapidamente. Tanto più che, entro la fine dell'anno, qikfox sarà disponibile anche in Europa e in Inghilterra. A ricordarci che un'Internet migliore è possibile ma non è gratis.
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