La legge di Bilancio 2020 – per la quale la Camera ha votato ieri la fiducia al governo – riporta alcuni provvedimenti a favore della natalità. In particolare, sono confermati i bonus bebè già a disposizione delle famiglie, ma con una novità: l'importo del sussidio sarà subordinato ai dati del proprio Isee. Si conosceranno nelle prossime settimane i dettagli e le istruzioni operative predisposte dall'Inps. Nel frattempo le festività di fine anno rischiano di offuscare un'importante scadenza relativa ai sussidi per i neonati del 2019. Si tratta del bonus bebè (assegno di natalità fino al primo anno di vita) per i figli nati oppure adottati nel corso di quest'anno, che l'Inps liquida dopo la presentazione della Dsu, la Dichiarazione sostitutiva unica dei redditi della famiglia. Poichè la Di-chiarazione ha validità limitata ad un anno (quindi dalla data di presentazione fino al 31 dicembre) occorre rinnovare la Dsu per l'anno 2020 per continuare a ricevere il bonus in corso senza sospensioni. Sospensione, invece, che l'Inps ha già applicato per i bonus bebè richiesti nel 2018 ma per i quali i genitori interessati non hanno provveduto a rinnovare la propria Dsu nel corso del 2019. Questa situazione può essere sanata per recuperare le mensilità sospese presentando la relativa Dichiarazione per il proprio Isee entro il prossimo 31 dicembre. Oltre questa data il bonus è ancora liquidabile ma perdendo le mensilità del 2019. In più, poiché il sussidio che ora è liquidato per un anno aveva in precedenza validità triennale, è ancora possibile regolarizzare entro il 31 dicembre anche gli anni 2016 e 2017. L'anno 2018 è invece escluso da sistemazioni perché proprio dal 2018 la validità del bonus è stata ridotta al singolo anno e quindi i relativi diritti sono ormai cristallizzati. Dal 1° gennaio 2020 riparte la giostra. Si presenta la prima domanda per i neonati e per gli adottati nel nuovo anno, ricordandosi poi di rinnovarla nel 2021. Inoltre devono rinnovare la richiesta anche i genitori che hanno avuto il bonus nel 2019 e che intendono confermarlo. Le nuove Dsu per avere l'Isee devono rispettare alcune modifiche normative intervenute in questa materia. Nella Dichiarazione devono essere comunicati i dati relativi al secondo anno che precede la domanda, cioè relativi al 2018, sia riguardo ai redditi sia al patrimonio.
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