Dieci edizioni in cinque anni. Se non è un record è già un bel traguardo quello raggiunto da I viaggi del cuore. È dalla primavera del 2016 che il rotocalco religioso condotto da don Davide Banzato va in onda la domenica alle 9,00 su Rete 4, sempre a precedere la Messa delle 10,00 che dall'anno scorso, per favorire gli ascolti durante il lockdown, Mediaset ha spostato sul più seguito Canale 5. In ogni caso, I viaggi del cuore ha mantenuto il proprio pubblico grazie anche a una formula semplice e accattivante. Ogni volta viene proposto il tema principale del «viaggio». Nel caso di domenica scorsa l'ecumenismo e il dialogo interreligioso, spiegato dai diretti interessati (il parroco, il pastore, l'imam, il rabbino) attraverso un racconto senza intermediazione giornalistica, dall'interno dei rispettivi luoghi di culto, in una città crogiolo di popoli e religioni come Trieste. Partenza dall'esterno del celebre Castello di Miramare con l'introduzione di don Banzato per poi entrare nella cattedrale di San Giusto che domina la città, quindi nella chiesa greco-ortodossa, in quella evangelica luterana, nella moschea e nella sinagoga. Il tutto intervallato dall'intervista al teologo padre Paolo Benanti, da una riflessione dello stesso don Banzato sulla Pentecoste, dal racconto un'iniziativa dei missionari salesiani, dalla storia di uomo vittima di un tentato suicidio, dal direttore di Famiglia cristiana don Antonio Rizzolo che presenta il numero in edicola, per chiudere con un «viaggio» nella tragica storia della Riseria di San Sabba trasformata a suo tempo in lager nazista e oggi monumento nazionale. Da questo semplice elenco si capisce come I viaggi del cuore, racchiuso in meno di un'ora, sia snello e ritmato pur affrontando argomenti non sempre facili da trattare in tv. Nel programma è coinvolto anche Toni Mira, inviato di Avvenire, che vedremo in una delle prossime puntate.
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