I santi, l'identità nazionale e i piccoli problemi quotidiani
mercoledì 22 novembre 2017
Leggo sul sito di Famiglia Cristiana un'intervista a Massimo Bray, direttore editoriale della Treccani, a proposito del recente volume “L'Italia e i santi”, che qualche settimana fa è stato anche presentato a papa Francesco ( tinyurl.com/ybgybyxv ). L'intervista sottolinea il rigore d'impianto della ponderosa opera, curata da storici quali Tommaso Caliò, Daniele Menozzi e Antonio Menniti Ippolito: presentare, da una prospettiva laica ma con rispetto e attenzione, il radicamento dei santi nell'identità nazionale. Chiedo a YouTube di farmi rivedere gli spot televisivi che la scorsa primavera promuovevano tale opera sulle principali reti televisive, e trovo che, con le necessarie differenze di linguaggio e forse prendendosi qualche rischio, puntavano a esprimere questo stesso contenuto.
Presentano infatti tre distinti soggetti alle prese con un problema: un ragazzino alla sua prima cotta, un uomo distratto che ha perduto gli occhiali e un tifoso del Napoli durante una partita messasi male ( tinyurl.com/ycsztmo2 ). Ciascun protagonista chiede l'aiuto non soprannaturale di chi gli sta vicino, così da risolvere il suo problema: attirare l'attenzione di una ragazzina, trovare l'oggetto smarrito, veder vincere la squadra del cuore. Ma una volta ottenuto il risultato, ne è talmente sollevato da vedere colui/colei che glielo ha assicurato trasfigurarsi in uno dei santi della nostra tradizione: per la precisione san Valentino, santa Lucia e, ovviamente, san Gennaro.
Aggiungo che questi spot, pur attraverso una parodia secolarizzata, sottolineano una forma, diciamo così, elementare di devozione dalla quale pochi possono dirsi immuni. Come ha scritto sul suo blog Lorenzo Galliani ( tinyurl.com/y7mqhjue ) commentando – con più comprensione che severità – una striscia di “Zerocalcare” in cui uno studente implora troppo tardi l'aiuto divino sulla propria promozione: è «una della debolezze del modo in cui oggi molti credenti vivono la loro fede: pensano a Dio solo quando hanno un problema da risolvere».
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